11 Dec, 2025 - 14:35

Chi è Francesco Tagliaferri, il sindaco Pd di Vicchio che vorrebbe espellere tutti i sionisti dal partito

Chi è Francesco Tagliaferri, il sindaco Pd di Vicchio che vorrebbe espellere tutti i sionisti dal partito

Francesco Tagliaferri, giovane sindaco del Partito Democratico di Vicchio, in provincia di Firenze, è balzato agli onori delle cronache nazionali per le sue posizioni radicali sulla questione palestinese e, in particolare, per una dichiarazione controversa che chiede di espellere i "sionisti" dal Pd. 

Eletto nel giugno 2024 con il 51,56% dei voti alla guida di una coalizione progressista (Pd, Officina 19 e M5S), Tagliaferri ha suscitato polemiche nazionali con interventi pubblici che, naturalmente, dividono anche all'interno del suo partito.​

Cosa sappiamo di Francesco Tagliaferri, il sindaco di Vicchio

Nato nel 1996, Francesco Tagliaferri è stato uno degli under 30 che ha vinto le elezioni comunali del 2024, diventando il primo cittadino di Vicchio, un piccolo comune mugellano.

Segretario locale del Pd e consigliere comunale uscente, ha un background lavorativo in una società multiservizi e si è occupato di gestione bibliotecaria. Il suo impegno politico è sempre stato radicato nella sinistra progressista.

La coalizione con la quale ha vinto le elezioni nel 2024 punta sui temi dell'inclusione sociale e dello sviluppo territoriale sostenibile.

Quando ha vinto la competizione elettorale, ha promesso di aagire  "nell'interesse di tutti i cittadini del Mugello".​

Durante questo primo anno e mezzo di mandato, Tagliaferri, però, si è contraddistinto più che altro per le sue posizioni filo-palestinesi decisamente radicali.

Ha conferito, naturalmente, la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice Onu sui territori palestinesi, e ha collocato la bandiera palestinese come puntale sull'albero di Natale in piazza Giotto, definendola "simbolo di resilienza contro l'occupazione israeliana".

Questa sua posizione così radicalizzata ha raccontato che gli è derivata da una serie di viaggi istituzionali in Palestina oltre che dall'adesione alla Rete degli Enti locali per i diritti palestinesi.​

Perché le parole del sindaco Tagliaferri hanno creato tante polemiche

Le polemiche sulla sua ultima presa di posizione Pro Pal sono esplose, però, in questi giorni quando Tagliaferri ha attaccato gli undici senatori Pd promotori del ddl Derio, che adotta la definizione IHRA di antisemitismo.

L'accusa che ha mosso loro è di criminalizzare "qualsiasi critica radicale al governo israeliano".

In un'intervista a La Nazione, ha dichiarato:

virgolette
Non può esserci spazio nello stesso partito per due anime così diverse. Via i sionisti dal Pd

E si è offerto di "accompagnarli alla porta".​

Sta di fatto che queste frasi, riportate da media nazionali, sono state tacciate di intolleranza e razzismo sia da giornali come Libero che da altri suoi stessi compagni di partito: nel Pd, da un lato, c'è chi segue, come lui, la linea Schlein, dall'altro i riformisti che proprio non ci stanno a vedere criminalizzato il sionismo.

Tagliaferri, dal canto suo, ha difeso la sua linea come lotta al "genocidio" a Gaza e non intende arretrare nemmeno di fronte alle minacce che dice di aver ricevuto. 

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