In un’intervista a Tag24, Domenico Gallo, magistrato ed ex senatore, offre un’analisi critica della guerra in Ucraina e del ruolo dell’Occidente negli sforzi di pace. Gallo mette in discussione le scelte delle classi dirigenti europee, evidenziando come la gestione della guerra abbia trascurato la possibilità di negoziati tempestivi e pragmatici. L’ex senatore commenta anche il piano di pace statunitense in 28 punti e le strategie di riarmo promosse dall’Unione Europea, denunciando l’assenza di riconciliazione tra i popoli e il rischio di una guerra prolungata.
Domenico Gallo, intervistato da Tag24, ha criticato le classi dirigenti europee per non aver impedito il conflitto:
Gallo ha spiegato che un accordo raggiunto a Istanbul nel 2022 sarebbe stato “enormemente più favorevole per l’Ucraina”, ma Stati Uniti, allora sotto la guida di Joe Biden, e i paesi europei lo bloccarono. Boris Johnson volò a Kiev per imporre il veto, promettendo armi e aiuti in cambio di una guerra prolungata.
Gallo ha, inoltre, sottolineato che il Parlamento Europeo ha adottato una serie di documenti che impongono la sconfitta militare russa come unica soluzione al conflitto.
“Quando è emersa questa possibilità di una via d’uscita dalla guerra per il mutato atteggiamento degli Stati Uniti, le élite europee hanno reagito con sgomento, come evidenziato in un documento nero su bianco del Parlamento Europeo che afferma che il Parlamento apprende con sgomento del riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia, che potrebbe portare alla riappacificazione”, ha dichiarato Gallo. Quando gli Stati Uniti hanno iniziato a cercare una possibile via d’uscita dal conflitto, le élite europee hanno reagito con sgomento, opponendosi apertamente e promuovendo risoluzioni contrarie.
Gallo ricorda che l’Europa promuove il riarmo e prepara strategie militari fino al 2030. Von der Leyen ha promosso, infatti, piani come ReArm Europe e successivamente Readiness 2030, puntando a preparare l’Europa ad un possibile conflitto con Mosca. A questo punto, Gallo si domanda:
Domenico Gallo ha parlato anche del piano di pace in 28 punti proposto dagli Stati Uniti, riconoscendone alcuni elementi di buon senso nonostante le criticità, come la partecipazione americana ai profitti della ricostruzione.
Gallo ha poi criticato la concezione europea di pace, che non prevede alcuna forma di riconciliazione tra i popoli e lascia aperta la possibilità di ulteriori conflitti, mantenendo sanzioni e riarmo. Secondo lui, l’UE pretende condizioni da vincitori, imponendo il mantenimento dei confini del 1991 e rifiutando di offrire garanzie di sicurezza alla Russia.