11 Dec, 2025 - 11:11

Travaglio parla dopo la lite con Lilli Gruber ma continua a credere solo nella pace di Trump

Travaglio parla dopo la lite con Lilli Gruber ma continua a credere solo nella pace di Trump

Si può litigare anche con una vecchia amica come Lilli Gruber, ma non si può prescindere da un punto: che la pace potrà arrivare solo grazie a Donald Trump.

Parola di Marco Travaglio che, dopo il diverbio con la conduttrice di "Otto e mezzo", oggi è tornato sul tema a lui carissimo della guerra in Ucraina.

Ucraina, Travaglio si schiera per la pax trumpiana

E insomma, il direttore del Fatto Quotidiano si schiera per la pax trumpiana, l'unica possibile a suo modo di vedere. Ogni sforzo dell'Europa per garantire all'Ucraina delle condizioni più giuste e sostenibili, per lui, non è altro che un intralcio:

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Dopo Otto e mezzo, mi ero convinto che Trump non conta più niente e sta per ritirarsi dai negoziati, mentre le sorti della guerra sono tutte in mano alla nostra bella Ue, che per essere proprio perfetta deve sposare l'Agenda Draghi, quindi scegliere finalmente fra la pace e il condizionatore acceso. Avevo già pronti gli spilloni e la bambolina col broncio e il ciuffo giallo del Puzzone per la macumba, così che, sparito lui dalla scena, la nostra Ue tornasse a rifulgere più bella e più superba di pria, d'amore e d'accordo con gli americani, che fino a Trump han fatto il nostro bene. Poi mi sono imbattuto in un'intervista a Cesare Maria Ragaglini...

Chi è Cesare Maria Ragaglini? Si tratta di un esperto di geopolitica, già consigliere diplomatico di D'Alema, Amato e Berlusconi, nonché sherpa di Prodi al G8 e ambasciatore all'Onu e a Mosca.

Travaglio conquistato dall'ambasciatore Cesare Maria Ragaglini

Travaglio è stato letteralmente conquistato dalle parole di Cesare Maria Ragaglini:

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Nella storia non ricordo né guerre giuste né paci giuste. Sull'Ucraina serve un sano realismo se vogliamo fermare questa carneficina

Il direttore del Fatto è rimasto estasiato da queste parole perché di fatto promuovono l'azione di Trump che fa molto più comodo a Mosca che a Kiev.

Ma sono musica per le sue orecchie anche queste parole:

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L'Europa è stata in una posizione di totale sudditanza nei confronti degli Usa senza far valere i propri interessi geopolitici ed economici. Non ha mai assunto un'iniziativa diplomatica. Questa guerra, tornando indietro al 2014, si poteva evitare...

Insomma, anche Ragaglini parla male dell'Europa. Per Travaglio, quindi, è tempo di champagne.

Contro i Volenterosi

Per Travaglio, è tempo di festeggiare anche perché l'ex ambasciatore Ragaglini boccia senza appello le mosse di Gran Bretagna, Germania e Francia, i cosiddetti Paesi "Volenterosi" pronti a garantire l'Ucraina sempre più anche sul piano militare.

virgolette
Sono del tutto velleitari. Perché mai la Russia dovrebbe accettare delle truppe Nato in Ucraina quando l'ha invasa proprio per evitare che Kiev entrasse nella Nato?

Non parliamo nemmeno del resto degli europei:

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Prigionieri del mito della vittoria ucraina, quando tutti sapevano che non sarebbe successo. Ora, non si tratta di darla vinta a Putin, ma di leggere la situazione con realismo. Gli europei sono fuori gioco per l'oggettiva incapacità di proporre soluzioni concrete. Perciò Trump ci ritiene inefficaci nel fermare il conflitto

Per Travaglio, quindi, c'è poco da scegliere: o la pace di Trump o la guerra di Putin.

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