Il ritiro del Premio Nobel per la Pace di Maria Corina Machado è diventato un caso mediatico. La leader dell’opposizione venezuelana, prevista a Oslo il 10 dicembre 2025 per ricevere il riconoscimento, non è riuscita a partecipare alla cerimonia, inviando un messaggio audio in cui spiegava di essere in viaggio ma impossibilitata a giungere in tempo. Il premio è stato ritirato dalla figlia Ana Corina Sosa, che ha letto il discorso scritto dalla madre, incentrato sulla lotta per la libertà, la democrazia e la speranza nel futuro del Venezuela.
La leader dell’opposizione venezuelana avrebbe dovuto ricevere il Premio Nobel per la Pace, il 10 dicembre 2025. Poco prima della cerimonia, Maria Corina Machado ha inviato un messaggio audio affermando di essere in viaggio verso Oslo, ma che non sarebbe arrivata in tempo alla cerimonia.
Una figlia della politica venezuelana, Ana Corina Sosa, ha ritirato il premio a nome della madre.
L'Istituto Nobel ha conferito il premio a Machado per “la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia” nel suo paese.
Sosa ha iniziato il suo discorso affermando il dolore personale derivante dal non poter vedere la madre da due anni.
Machado ha vinto le primarie del suo partito, ma è stata esclusa dalle elezioni presidenziali del luglio 2024. La politica venezuelana era riuscita a unire l’opposizione, fortemente frammentata, in vista delle presidenziali. Tuttavia, la leader dell’opposizione venezuelana ha appoggiato il candidato Edmundo Gonzalez. L'opposizione ha respinto i risultati delle elezioni sostenendole truccate e la disputa ha avuto una forte risonanza in occidente. Nei giorni successivi alla votazione, Machado si è nascosta. Nonostante ciò, è stata attiva sui social media, esortando i suoi sostenitori a non arrendersi. L'ultima volta che è stata vista in pubblico è stata il 9 gennaio.
La figlia di Machado ha poi continuato leggendo il discorso scritto da sua madre, affermando che i venezuelani e le venezuelane “si abbracceranno di nuovo, si innamoreranno di nuovo e sentiranno le nostre strade riempirsi di risate e musica”.
“Ricorda al mondo che la democrazia è essenziale per la pace”, ha affermato Machado nel messaggio letto dalla figlia
“La libertà è una scelta che deve essere rinnovata ogni giorno, misurata dalla nostra volontà e dal nostro coraggio nel difenderla. Per questo motivo, la causa del Venezuela trascende i nostri confini”, ha affermato nel suo discorso.
Nei giorni precedenti alla cerimonia si era discusso se Machado sarebbe riuscita a sfidare il divieto di viaggio e recarsi a Oslo. Secondo quanto riportato da Reuters, citando una persona a conoscenza della situazione, Machado ha lasciato il Venezuela in barca il 9 dicembre e si è recata sull’isola caraibica di Curaçao, da dove è partita su un aereo privato per Oslo.
Quando le è stato conferito il Premio Nobel a ottobre, Maria Corina Machado ha dedicato in parte il riconoscimento al presidente americano Donald Trump. Le sue dichiarazioni hanno suscitato attenzione internazionale, mentre negli ultimi mesi l’amministrazione statunitense ha schierato navi da guerra nei Caraibi, giustificando l’operazione come lotta al traffico di droga.
Dal mese di settembre sono stati effettuati più di 20 attacchi militari contro presunte imbarcazioni coinvolte nel narcotraffico. I critici hanno condannato gli attacchi definendoli esecuzioni extragiudiziali illegali di civili.