Era soprannominato "il Keanu Reeves di Riano", per la vaga somiglianza fisica con l’attore, sfruttata sui social per adescare le sue vittime.
Mercoledì 10 dicembre 2025, la terza sezione della Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna già emessa in primo grado per Ubaldo Manuali, 60 anni, netturbino riconosciuto colpevole di aver narcotizzato e violentato tre donne conosciute online.
Secondo le accuse, l'uomo, arrestato nel 2023, avrebbe anche ripreso gli abusi con il cellulare e condiviso i video in una chat privata con alcuni amici.
La Corte d'Appello di Roma ha condannato Manuali a 9 anni e dieci mesi, ribadendo la sentenza emessa in primo grado, per le accuse di violenza sessuale aggravata e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Secondo la ricostruzione dei giudici, Manuali adescava le donne sui social network, presentandosi come un corteggiatore galante. Riusciva così a instaurare un clima di fiducia tale da portarlo a ottenere un invito a casa, o a proporre una “serata romantica”.
Una volta a cena o durante l’incontro, approfittava di un momento di distrazione per somministrare alle vittime un farmaco sedativo-ipnotico mescolato alle bevande.
A quel punto, mentre le donne erano semi-incoscienti o prive di controllo, abusava di loro e le riprendeva con il telefono, conservando e condividendo i video con una ristretta cerchia di contatti in chat.
La Corte d’Appello ha ritenuto dimostrato un vero e proprio “modus operandi seriale”: contatto online, appuntamento, sedazione, stupro, documentazione video.
L’indagine è scattata dopo la denuncia di una delle tre donne di Capranica, che si è presentata all’ospedale San Pietro di Roma confusa, con segni compatibili con un rapporto non consenziente e un vuoto di memoria sulla notte precedente.
La vittima aveva raccontato di aver conosciuto Manuali sui social e di averlo ospitato in casa per una serata insieme.
Il giorno successivo si era resa conto di non ricordare parte della notte e di avere sintomi da sedazione, in seguito confermati dagli accertamenti.
La perquisizione dell’abitazione del 60enne aveva portato al sequestro di una confezione di farmaco sedativo-ipnotico e del suo smartphone.
Proprio dall’analisi del telefono erano emersi i video e le tracce digitali che avevano poi permesso agli inquirenti di ricostruire almeno altre due violenze, avvenute da settembre 2022 a gennaio 2023 tra Roma e la provincia di Viterbo.
aveva commentato Manuali, come riferisce Il Corriere della Sera, dopo il pronunciamento della sentenza di primo grado.