10 Dec, 2025 - 14:13

Russell Crowe riapre il dibattito su Il Gladiatore 2: cosa non funziona secondo l'attore

Russell Crowe riapre il dibattito su Il Gladiatore 2: cosa non funziona secondo l'attore

Un film da cui ci si aspettava molto, ma che ha dato meno del previsto. Il Gladiatore 2, uscito a novembre 2024, diretto da Ridley Scott e con Paul Mescal nei panni del protagonista, ha portato con sé una grande delusione generale: questo è ormai noto.

Ma il pubblico non aveva ancora sentito il parere di colui che, forse più di chiunque altro, è affezionato all'opera originale, quella uscita nel 2000 e che ha segnato la svolta assoluta di un grande talento: Russell Crowe.

Proprio l'attore protagonista del primo, indimenticabile cult ha riaperto il dibattito su Il Gladiatore 2, criticando apertamente il sequel di Ridley Scott, accusato di non aver capito cosa rendeva speciale il film originale.

Secondo il nostro storico Massimo Decimo Meridio, la nuova pellicola tradirebbe il “nucleo morale” del primo capolavoro e persino l’integrità del suo protagonista. Vediamo di scoprirne di più.

"Il Gladiatore 2": le nuove dichiarazioni di Crowe, cos'ha detto

In un'intervista rilasciata a una radio australiana, Triple J, Russell Crowe ha definito Il Gladiatore 2 “un esempio davvero sfortunato” di come anche chi lavora al film “non abbia realmente capito cosa ha reso speciale il primo”.

L’attore, oggi 61enne e premio Oscar proprio per il ruolo di Massimo, ha spiegato che non si trattava della grafica, degli effetti o delle scene d’azione, ma del “cuore morale” alla base della storia.

Crowe ha ricordato come sul set del film del 2000 ci fosse “una lotta quotidiana” per proteggere la coerenza etica del personaggio.

Si cercava di non rendere Il Gladiatore un semplice kolossal visivamente impressionante, ma qualcosa di molto più profondo.

Proprio per questo, vedere un sequel che, secondo lui, ignora quella dimensione più intima e riflessiva lo ha spinto a esporsi pubblicamente con una critica.

Ecco il video con l'estratto delle sue dichiarazioni:

Russell Crowe critica Il Gladiatore 2 per non aver rispettato "il nucleo morale"

Per Crowe, il punto centrale è che Il Gladiatore funzionava perché raccontava il viaggio di un uomo guidato da lealtà, amore per la famiglia e senso di giustizia, non solo dalla vendetta o dal sangue. Un eroe puro.

L’attore ci tiene a far capire che Massimo traeva la sua forza proprio dalla fedeltà assoluta alla moglie e al figlio uccisi, un vincolo che non poteva essere contaminato da sottotrame sentimentali di comodo.

Ricordando come era andato il suo lavoro nel 2000, Crowe ha rivelato che ai tempi furono più volte proposte scene di sesso per creare tensione romantica, ipotesi che lui respinse con decisione perché, a suo giudizio, avrebbero tolto potere al personaggio.

L’idea che Massimo potesse avere una relazione parallela mentre piangeva la famiglia sterminata gli sembrava “assurda” e in contrasto con la traiettoria morale del protagonista.

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Il numero di volte in cui proponevano scene di sesso e cose del genere per Massimo era ridicolo: è come se gli stessero togliendo la sua forza.

Ha dichiarato Crowe.

Il Gladiatore 2: il figlio segreto di Massimo e gli errori del sequel

Uno degli aspetti che Crowe sembra giudicare più problematici del sequel è la scelta narrativa di collegare il nuovo protagonista Lucius a Massimo come presunto figlio illegittimo.

Nel film del 2024, infatti, interpretato da Paul Mescal, Lucius viene presentato come erede diretto dell’eroe del primo capitolo, una svolta che non trovava alcun fondamento nella sceneggiatura originale.

Per Crowe, trasformare Lucius in figlio segreto di Maximus significa riscrivere a posteriori la storia e minare retroattivamente la purezza del legame tra il protagonista e la moglie uccisa. Da questo punto di vista, quindi, il film arriva a contraddire proprio quella fedeltà assoluta che aveva reso iconico il personaggio.

Russell Crowe e Il Gladiatore: gelosia, nostalgia e critica all’industria

Russell Crowe non ha mai nascosto di non essere stato un fan dell'uscita del secondo film. Nel 2024 aveva detto di sentirsi a disagio e di provare una certa gelosia per un film che riapre un mondo in cui il suo personaggio è morto e sul quale lui non ha più voce in capitolo.

Il lato più umano, poi, considerando il successo che l'opera originale gli ha conferito come attore, ha sicuramente fatto la sua parte nel portarlo a esprimere giudizi così netti.

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