Il dibattito sulle elezioni in Ucraina torna al centro dell’attenzione internazionale, mentre la guerra entra in una fase cruciale e le pressioni esterne aumentano. Dopo le dichiarazioni del presidente americano, Donald Trump, che ha sollecitato Kiev a tornare alle urne, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, apre per la prima volta alla possibilità di un voto anticipato, a condizione che Stati Uniti ed Europa garantiscano la sicurezza necessaria. La questione intreccia politica interna, diritto in tempo di guerra e dinamiche geopolitiche, diventando un nodo decisivo per il futuro del paese e per i negoziati sul cessate il fuoco.
La questione delle elezioni in Ucraina continua ad essere un tema scottante mentre proseguono gli sforzi per porre fine alla guerra. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato il 9 dicembre 2025, in un’intervista a La Repubblica e Il Messaggero, che il paese potrebbe essere pronto a tenere le elezioni se gli Stati Uniti e gli alleati europei contribuiranno a garantire la sicurezza.
“Chiedo ora, e lo dico apertamente, che gli Stati Uniti mi aiutino. Insieme ai nostri partner europei, possiamo garantire la sicurezza necessaria per lo svolgimento delle elezioni. Se ciò accadrà, l’Ucraina sarà pronta a tenere le elezioni nei prossimi 60-90 giorni”, ha affermato il leader ucraino.
Le parole di Zelensky arrivano dopo le dichiarazioni del presidente americano, Donald Trump, che in un'intervista rilasciata a Politico ha affermato che “è ora” che l’Ucraina organizzi nuove elezioni.
Kiev sembra dunque aprire a un possibile cambiamento della propria posizione rispetto al passato, considerando che più volte era stato ribadito che le elezioni si sarebbero tenute solo al termine del conflitto.
Le elezioni presidenziali in Ucraina avrebbero dovuto svolgersi nella primavera del 2024, alla conclusione del mandato quinquennale del capo dello stato. Tuttavia, dopo lo scoppio della guerra il paese ha introdotto la legge marziale, che vieta la tenuta delle elezioni fino alla revoca della misura straordinaria.
Non è la prima volta che il tema delle elezioni emerge nel dibattito pubblico. Trump aveva già definito Zelensky “un dittatore senza elezioni”.
Il presidente ucraino, invece, aveva dichiarato nei giorni precedenti al terzo anniversario della guerra di essere pronto a lasciare l’incarico qualora questa decisione potesse favorire l’unità dell’Ucraina, respingendo così le accuse.
Le polemiche sulla possibilità di convocare elezioni si sono intensificate con l’avvicinarsi della scadenza naturale del mandato di Zelensky. Mosca sostiene da tempo che il presidente ucraino abbia perso legittimità e continua a chiedere nuove elezioni come condizione per qualsiasi intesa sul cessate il fuoco.