Michele Lissia, 44 anni, nato a Tempio Pausania, in Sardegna, il 25 novembre 1981, è il sindaco di Pavia dal giugno 2024, eletto con il centrosinistra al primo turno con oltre il 53% dei voti.
Sardo di origine, ex pugile dilettante e dirigente d'azienda, rappresenta un profilo atipico nella politica locale: unisce passione sportiva, competenze accademiche e impegno amministrativo.
Lissia continua a distinguersi per la sua vicinanza ai cittadini. Ed è conosciuto sempre più come il sindaco-pugile. Tant'è che di recente si è battuto anche con un suo consigliere comunale.
Michele Lissia si trasferì a Pavia nel 2000 per studiare. Nella città della certosa, si è laureato due volte: in Scienze Politiche e in Giurisprudenza. In più, ha arricchito il suo curriculum con un dottorato in Economia, Diritto e Istituzioni.
Ma non solo: prima di dedicarsi alla politica, ha vissuto all'estero a Dublino, Glasgow e Berlino; si è iscritto all'Albo dei Giornalisti nel 2008; ha lavorato in enti come Polis Lombardia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e Regione Piemonte, e poi è diventato dirigente operativo nel settore trasporti sanitari.
In politica dal 2013 con il Pd, è stato prima consigliere comunale, poi capogruppo dei dem e quindi segretario cittadino fino al 2023.
Tuttavia, la sua grande passione è la boxe. Ha iniziato ad incrociare i guantoni a 14 anni. E sul ring si è sempre fatto rispettare: ha vinto i campionati regionali e interregionali sardi come peso welter intorno ai 18 anni, sfiorando il professionismo prima di concentrarsi sugli studi.
Oggi, oltre al pugilato, pratica vari sport, ama la musica (suona la chitarra) e usa la bici in città, promuovendo valori come disciplina e sacrificio che attribuisce proprio alla pratica del pugilato.
Come sindaco, in questo suo primo anno, ha dichiarato di aver ricevuto anche dei colpi duri da parare:
ha dichiarato oggi al Corriere della Sera.
Il 6-7 dicembre scorsi, Lissia è tornato sul ring a Calangianus, in Sardegna, per un match-esibizione contro Davide Ottini, ex consigliere Pd e suo ex vicecapogruppo, in un evento con guantoni e colpi reali ma senza rischi seri.
Dieci anni fa, proprio Ottini gli spalancò le porte della politica. E ancora oggi sono grandi amici:
"Non ci faremmo mai del male"
ha chiarito Lissia, definendolo un incontro amichevole a margine di gare importanti.
E insomma: lo stile di Lissia è proprio quello di un "sindaco sportivo": promuove lo sport, è aperto alle critiche dei suoi concittadini e non teme nemmeno quelle dell'opposizione, né un eventuale "combattimento interno al Pd".
Amministrare una città come Pavia, per lui, significa affidarsi alla disciplina e alla voglia di riscatto sociale dei giovani. Sono questi, del resto, i valori appresi dal pugilato che applica anche in politica, dove regole e limiti sono spesso ignorati.