Si indaga per fare luce sulla morte di Giovanna Piras, trovata morta nella sua casa di Muggiò, in provincia di Monza e della Brianza, nel pomeriggio dell'8 dicembre. L'anziana, 76 anni, viveva da sola. A dare l'allarme sono stati il fratello e il suo tutore legale, preoccupati di non avere sue notizie da alcuni giorni.
Giovanna Piras viveva nell'appartamento di via Magenta, a Muggiò, dagli anni Novanta; aveva lavorato come impiegata, ma da tempo ormai era in pensione. Secondo quanto riportano fonti locali, non si sarebbe mai sposata, conducendo un'esistenza in gran parte solitaria.
Al di fuori dei familiari, aveva pochi contatti, legati soprattutto alla sua frequentazione della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo. Negli ultimi anni, a causa di alcuni infortuni, appariva, agli occhi dei vicini, più affaticata e fragile. Ma le sue abitudini erano rimaste le stesse.
Nel pomeriggio dell'8 dicembre, non ricevendo sue notizie, il fratello e il suo tutore legale hanno deciso di mettersi in contatto con le autorità, che hanno poi fatto la tragica scoperta.
La porta era chiusa, con il blocchetto della serratura rimosso, e il corpo di Giovanna riverso a terra, con il volto coperto da un asciugamano.
Durante il sopralluogo, i carabinieri della compagnia di Desio, hanno notato che l'abitazione era a soqquadro e il pavimento ricoperto da terriccio. Dettagli che potrebbero essere importanti per la risoluzione del caso.
Sulla salma dell'anziana, nei prossimi giorni sarà disposta l'autopsia, che servirà a chiarire le cause del decesso. Da un primo esame esterno, non sarebbero stati rilevati segni di violenza. Né c'erano, in casa, tracce di sangue.
Gli investigatori, comunque, non escludono nessuna ipotesi, incluse quelle di una rapina finita male, di una colluttazione o di un tentativo - maldestro - di simulare un'intrusione da parte di terzi.
Qualcuno ha riferito che tra Giovanna e il fratello vi erano spesso liti, mai sfociate in episodi violenti o denunce. Bisognerà ora ricostruire la dinamica dei fatti. Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, procedono serrate e con il massimo riserbo. Si attendono sviluppi.