La decisione della Commissione europea di sanzionare X con una multa da 120 milioni di euro ha innescato un duro confronto tra Bruxelles, Elon Musk e diversi esponenti politici statunitensi. La vicenda, legata a presunte violazioni del Digital Services Act, si è rapidamente trasformata in un caso politico internazionale, alimentato da polemiche e dichiarazioni dai toni particolarmente accesi.
Il 5 dicembre 2025, la Commissione europea ha inflitto una multa di 120 milioni di euro a X, la piattaforma di social media di Elon Musk, per aver violato gli obblighi di trasparenza previsti dalla legge sui servizi digitali, il Digital Services Act.
Secondo quanto riferito, le violazioni includono la grafica ingannevole del “segno di spunta blu” per gli account verificati, la mancanza di trasparenza e accessibilità dell’archivio pubblicitario e il mancato accesso ai dati pubblici per i ricercatori.
Il procedimento, avviato il 18 dicembre 2023, aveva l’obiettivo di accertare se X avesse infranto il DSA in relazione alla diffusione di contenuti illegali e di valutare l’efficacia delle misure adottate per contrastare la manipolazione delle informazioni. La piattaforma, precedentemente nota come Twitter, è stata acquistata da Musk nel 2022.
La Commissione europea ha perso il 7 dicembre l’accesso al proprio account pubblicitario sulla piattaforma, a causa di presunte violazioni delle norme.
“Il tuo account pubblicitario è stato chiuso”, ha dichiarato Nikita Bier, responsabile del prodotto di X.
Bier ha accusato l’utente di aver sfruttato un exploit nell’Ad Composer per diffondere contenuti fuorvianti e aumentarne artificialmente la portata. “L’ironia del tuo annuncio”, ha affermato Bier.
The irony of your announcement:
— Nikita Bier (@nikitabier) December 6, 2025
You logged into your dormant ad account to take advantage of an exploit in our Ad Composer — to post a link that deceives users into thinking it’s a video and to artificially increase its reach.
As you may be aware, X believes everyone should… https://t.co/ziuhUOimOT
In un post successivo alla multa, Elon Musk ha attaccato l’UE affermando che il blocco “dovrebbe essere abolito e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini”.
Il magnate delle Big Tech ha successivamente criticato Bruxelles con toni piuttosto duri, rilanciando un post che citava il “Quarto Reich”, accompagnato da un’immagine raffigurante una svastica sotto la bandiera europea. Il messaggio ha fatto rapidamente il giro del web.

Il vicepresidente americano, JD Vance, aveva criticato la multa ancora prima che venisse annunciata ufficialmente. In un post su X ha affermato che “l’UE dovrebbe sostenere la libertà di parola, non attaccare le aziende americane per sciocchezze”.
Rumors swirling that the EU commission will fine X hundreds of millions of dollars for not engaging in censorship. The EU should be supporting free speech not attacking American companies over garbage.
— JD Vance (@JDVance) December 4, 2025
Le reazioni sono state ampiamente interpretate nel contesto di tensioni più ampie tra UE e Stati Uniti riguardo alla strategia di sicurezza nazionale americana.