08 Dec, 2025 - 10:30

Gaza, è imminente la seconda fase del cessate il fuoco tra Israele e Hamas?

Gaza, è imminente la seconda fase del cessate il fuoco tra Israele e Hamas?

Israele e Hamas si preparano a entrare nella seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che questa fase potrebbe partire già a dicembre, mentre rimangono da risolvere questioni chiave come il disarmo di Hamas e il dispiegamento di una forza di sicurezza multinazionale. L’esito di questa fase sarà determinante per stabilizzare una regione da lungo tempo segnata da conflitti.

Gaza verso la seconda fase del cessate il fuoco

Il 7 dicembre 2025, Netanyahu ha dichiarato che la seconda fase del piano statunitense per porre fine alla guerra a Gaza è vicina. Questo avverrà dopo che Hamas avrà restituito i resti dell’ultimo ostaggio israeliano tenuto a Gaza, un poliziotto ucciso nell’attacco del 7 ottobre.

Il primo ministro israeliano ha sottolineato che rimangono diversi nodi da risolvere, tra cui l’eventuale dispiegamento di una forza di sicurezza multinazionale. Le parole di Netanyahu sono state pronunciate durante una conferenza stampa con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz. La seconda fase del piano statunitense potrebbe iniziare già alla fine di dicembre.

Dettagli della seconda fase e punti critici

Il piano non stabilisce tempistiche precise per le diverse fasi, il che rappresenta uno dei principali punti di criticità. Secondo quanto previsto, Israele dovrebbe procedere ad un ulteriore ritiro durante la seconda fase, mentre nella Striscia di Gaza verrà creata un’autorità transitoria e verrà dispiegata una forza di sicurezza multinazionale. In questo contesto, Hamas dovrà essere disarmata. Parallelamente avranno inizio i lavori di ricostruzione dell’enclave palestinese.

La fragile tregua è entrata in vigore il 10 ottobre, dopo oltre due anni di combattimenti tra Israele e Hamas. Dall’inizio della tregua, le parti hanno effettuato diversi scambi di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Rimangono dunque numerosi temi chiave ancora da definire.

Un comitato internazionale, guidato dal presidente americano Donald Trump, supervisionerà l’attuazione dell’accordo e la ricostruzione di Gaza.

Tregua fragile e prospettive della seconda fase

Oltre alle questioni che richiederanno ulteriori negoziati per la definizione finale, proseguono anche le complicanze della prima fase. Mentre il cessate il fuoco entra nel secondo mese, sia Israele sia Hamas si sono accusati a vicenda di ripetute violazioni dell’accordo.

Secondo quanto riportato da Associated Press, citando un alto funzionario, Hamas è pronta a discutere la possibilità di “congelare o immagazzinare” le armi come parte del cessate il fuoco. Questo rappresenterebbe la risoluzione di uno dei punti più spinosi del piano.

Questo complesso scenario di tregua e negoziati rappresenta un passo delicato nel tentativo di stabilizzare una regione segnata da conflitti pluridecennali. L’esito della seconda fase sarà cruciale per determinare non solo il futuro di Gaza, ma anche il più ampio equilibrio geopolitico mediorientale.

Il premier israeliano terrà colloqui con il presidente americano per coordinare i prossimi passi e garantire l’attuazione del piano.

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