Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha lanciato un duro avvertimento sull'escalation della guerra in Europa, descrivendo un continente che si sta rapidamente avvicinando al conflitto. Le sue dichiarazioni puntano il dito contro le politiche dell'Unione Europea e il sostegno militare verso l'Ucraina, sollevando preoccupazioni su come l'Europa stia affrontando la situazione geopolitica.
Orban ha sottolineato la necessità di un'Ungheria forte e indipendente, capace di restare fuori da una guerra che rischia di travolgere l'intero continente. Mentre l'Unione Europea si prepara ad intensificare la sua cooperazione militare, Orban ha criticato le decisioni politiche e sanzionatorie di Bruxelles.
Durante un evento nella città di Kecskemét, il 6 dicembre 2025, il primo ministro ungherese ha espresso preoccupazione riguardo all'escalation della guerra in Europa, descrivendo un continente che si sta rapidamente dirigendo verso il conflitto.
Orban ha sollevato dubbi sulla politica estera e le decisioni prese dai leader europei, temendo che possano condurre l'Europa ad un conflitto diretto. Il leader ungherese ha sottolineato come l'Unione Europea stia attivamente preparando sforzi militari, con particolare attenzione alla difesa comune, agli armamenti e agli obiettivi di sicurezza previsti nei prossimi anni.
Secondo Orban, l'Europa sta entrando nella fase finale di un'escalation bellica, che si sviluppa in quattro fasi: la rottura delle relazioni diplomatiche, la conversione delle economie in modalità bellica, il ripristino della coscrizione obbligatoria e la preparazione per un conflitto diretto.
Orban ha più volte criticato i "piani di guerra" dell'Unione Europea, puntando il dito contro la tabella di marcia per una cooperazione militare più intensa tra gli stati membri. Il premier ungherese ha precedentemente respinto la definizione dell'Ucraina come "prima linea di difesa" dell'Europa, criticando non solo la strategia difensiva di Bruxelles, ma anche il sostegno militare e finanziario verso Kiev.
Orban ha dichiarato che la sua ricetta è quella di rendere l'Ungheria abbastanza forte da restare fuori da un eventuale conflitto:
Il primo ministro ha anche sottolineato che la diplomazia deve essere predominante nelle scelte future. La posizione di Orban evidenzia, infatti, un forte richiamo alla sovranità nazionale e alla cautela militare.
Viktor Orban ha duramente criticato le recenti decisioni dell'Unione Europea riguardo alle politiche sanzionatorie. Ha accusato Bruxelles di aver "scavalcato" l'Ungheria, sostenendo che la modifica delle regole, che ha riclassificato le sanzioni come "politica commerciale", ha permesso di bypassare le decisioni unanimi, dando la possibilità ad altri stati membri di ignorare le posizioni ungheresi. Orban ha definito questa mossa un atto di "pura insolenza" e una "mancanza di rispetto" nei confronti del suo paese. Inoltre, ha espresso indignazione verso Bruxelles, commentando:
In un contesto più ampio, il primo ministro ha anche fatto riferimento alle esperienze storiche dell'Ungheria, sottolineando la differenza di prospettiva sulla guerra rispetto ad altri paesi europei:
"Gli ungheresi hanno perso 900.000 persone nella Prima Guerra Mondiale, 600.000 nella Seconda Guerra Mondiale, e sono stati bombardati da tedeschi, russi e inglesi. Molti in Occidente semplicemente non hanno sofferto questo tipo di sofferenze nella loro storia", ha spiegato. "Pensano che la guerra sia redditizia".
In vista delle elezioni, Orban pare puntare ad un posizionamento che combina nazionalismo, difesa della sovranità e critica degli apparati sovranazionali europei, delineando una linea politica che potrebbe polarizzare l’opinione pubblica ma allo stesso tempo consolidare la sua base elettorale.