Oggi la Rai mette in scena tanta cultura, tragedia, pathos. “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” è il titolo dell’opera lirica di Dmitrij Šostakovič che Rai 1 propone in diretta in occasione della Prima della Scala.
Porta così, in televisione, un racconto estremo di eros, violenza e di ribellione femminile nella Russia dell’Ottocento.
L’opera segue la parabola tragica di Katerina Izmajlova, giovane moglie annoiata e oppressa che, per amore e per disperazione, si trasforma in assassina, fino a un epilogo disperato sui ghiacci della Siberia.
“Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk”, trasmessa da Rai 1, è quella che inaugura la stagione del Teatro alla Scala, un allestimento moderno che insiste sul carattere di “eroina tragica” di Katerina più che sulla sua dimensione criminale.
La regia attualizza l’ambientazione, ma mantiene il riferimento alla Russia zarista, per evidenziare i temi universali dell’opera: dunque il potere patriarcale, la violenza domestica, il desiderio di emancipazione femminile e il prezzo altissimo pagato da chi prova a ribellarsi.
“Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” va in onda oggi, domenica 7 dicembre, in diretta su Rai 1 a partire dalle ore 17:45.
“Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” è un’opera in quattro atti tratta da una novella di Nikolaj Leskov e racconta la storia di Katerina, giovane sposa intrappolata in un matrimonio sterile con il mercante Zinovij e sottomessa al suocero Boris, violento e ossessivo.
La vita della protagonista è fatta di solitudine, noia e umiliazioni, in un ambiente chiuso e patriarcale in cui il suo unico dovere sembra essere quello di dare un erede alla famiglia.
Quando in casa arriva il garzone Sergej, sfacciato e seduttore, Katerina si aggrappa a lui come a un’occasione di vita e di passione: tra i due nasce una relazione clandestina che rompe la gabbia in cui lei è rinchiusa.
Scoperti dal suocero, che fa frustare brutalmente Sergej, Katerina reagisce avvelenandolo; al ritorno del marito, la coppia di amanti elimina anche lui, convinta di poter finalmente vivere liberamente e di seppellire per sempre i propri crimini.
Il sogno di una nuova vita però non dura: la scoperta del cadavere nascosto e la denuncia alle autorità portano all’arresto dei due, che vengono condannati ai lavori forzati e deportati in Siberia.
Durante la marcia dei prigionieri, Sergej volta le spalle a Katerina e si lega a un’altra donna, Sonjetka, infliggendo all’ex amante un’ultima, feroce umiliazione; accecata dalla gelosia e dalla disperazione, Katerina trascina con sé la rivale nelle acque gelide di un fiume, scegliendo il suicidio come unica via d’uscita da un mondo che l’ha tradita e schiacciata.