Ha dell'incredibile la vicenda di Tatiana Tramacere: per giorni abbiamo sentito parlare di "ennesimo femminicidio", di "ragazza fragile catturata da un mostro", di "sequestro, droga, manipolazione".
Ora, invece, si scopre che era viva, in salute, libera, nella mansarda di un conoscente.
Per Vittorio Feltri, interpellato su questo caso da un lettore del Giornale, si tratta "dell'ennesima dimostrazione di un fenomeno ormai patologico: basta che la protagonista sia donna e automaticamente diventa vittima", prima ancora di appurare i fatti.
Feltri contro Tatiana Tramacere: "Ora deve pagare i danni per procurato allarme"
Vittorio Feltri non ha dubbi al riguardo: Tatiana Tramacere, la ragazza che per giorni ha fatto temere di essere l'ennesima vittima di femminicidio, deve pagare:
Non so perché abbia fatto tutto questo. Forse per vanità. Forse per farsi notare. Forse per una di quelle idiozie moderne che spingono certe persone a desiderare disperatamente cinque minuti di notorietà. Ma una cosa la so: ha agito con leggerezza, irresponsabilità e totale disprezzo verso chi l'ha cercata, verso le Forze dell'Ordine, verso lo Stato, e perfino verso la verità. Il minimo sindacale sarebbe risarcire la comunità per le risorse sprecate
Feltri contro la donna automaticamente vittima
Fatto sta che, al di là del caso specifico di Tatiana Tramacere, Feltri evidenzia che andrebbe combattuto il sostrato culturale che ha imposto questa storia all'attenzione generale per giorni:
È sufficiente che una ragazza sparisca qualche ora, ed ecco partire il rosario laico del femminicidio annunciato: È stata uccisa, lui l'ha sequestrata, l'ha drogata, sedata, plagiata, la ragazza è una martire...
Insomma, per il direttore, è un nuovo sport nazionale "accusare il maschio, beatificare la femmina, e farlo preventivamente, così, nel dubbio, non si sbaglia mai":
E allora eccoci qui: dieci giorni di telegiornali dedicati alla poetessa sensibile, al suo mondo interiore, ai suoi demoni, ai mostri che l'hanno portata via. Peccato che la fanciulla - maggiorenne, adulta consenziente, perfettamente lucida - se ne stesse rintanata a pochi metri da casa sua, senza né corde né catene, senza nessuno che la custodisse, libera come l'aria di andarsene in qualsiasi momento. Mi pare un quadro molto lontano dal sequestro di persona. E soprattutto lo ha ammesso lei stessa: fine del giallo
Rimane, però, a detta di Feltri, il problema vero:
Lei sapeva benissimo di essere cercata. Non era una passeggiata solitaria fra i boschi in un momento di confusione. No, qui parliamo di una persona che conosceva l'angoscia dei familiari, seguiva l'eco mediatica, sapeva dell'impegno enorme di carabinieri e polizia ma, nonostante questo, ha scelto il silenzio, l'ambiguità, la sparizione
Questo, è la conclusione del direttore, "non si chiama fragilità: si chiama procurato allarme. E in un Paese serio comporta una denuncia".