Regno Unito e Norvegia siglano un accordo strategico senza precedenti per contrastare le attività sottomarine russe nell’Atlantico settentrionale. Il nuovo patto, che prevede la creazione di una flotta congiunta e una cooperazione rafforzata sulla sicurezza delle infrastrutture critiche, arriva in un momento di crescente tensione nel Nord Atlantico, dove cavi sottomarini, oleodotti e gasdotti sono sempre più esposti a possibili sabotaggi. L’intesa, celebrata da Keir Starmer e Jonas Gahr Støre, segna una svolta nella postura difensiva della NATO nel fianco settentrionale.
Regno Unito e Norvegia hanno siglato un'intesa strategica per monitorare le attività subacquee russe nell'Atlantico settentrionale. I due paesi della NATO mirano a creare una flotta navale condivisa equipaggiata con fregate Type-26 di fabbricazione britannica.
L'accordo è stato denominato Lunna House, dal nome della storica base delle Shetland utilizzata dalla resistenza norvegese durante la Seconda guerra mondiale.
L'annuncio è avvenuto, il 4 dicembre 2025, alla base RAF Lossiemouth, nel nord della Scozia, dove il premier britannico Keir Starmer ha accolto il suo omologo norvegese Jonas Gahr Støre.
Starmer ha definito il patto “storico” per la sicurezza infrastrutturale.
I ministri della Difesa John Healey e Tore O. Sandvik hanno sottoscritto l'intesa, sostenuta da un contratto da 10 miliardi di sterline per forniture navali siglato nel mese di settembre.
Il Regno Unito e i partner della NATO temono che la Russia possa prendere di mira cavi sottomarini, gasdotti e altre infrastrutture critiche per le comunicazioni digitali, considerati punti sensibili esposti a sabotaggi e attività di disturbo.
L'intesa tra Londra e Oslo mira anche a tutelare cavi sottomarini, oleodotti e gasdotti vitali per le economie dei due paesi.
La flotta congiunta, composta da almeno 13 unità antisommergibile, tra cui cinque norvegesi, pattuglierà l'area tra Groenlandia, Islanda e Regno Unito, monitorando minacce ibride come tagli ai cavi o sabotaggi ai gasdotti.
Il Regno Unito fa grande affidamento sulla rete di cavi sottomarini che veicolano il traffico dati globale. Inoltre, petrolio e gas arrivano attraverso infrastrutture energetiche cruciali, come i gasdotti e oleodotti che lo collegano alla Norvegia e agli altri paesi del Mare del Nord.
Londra e Oslo hanno concordato la risposta mentre il ministero della Difesa britannico ha segnalato un aumento del 30 per cento delle navi russe avvistate nelle acque britanniche negli ultimi due anni.
Nel mese di novembre, il segretario alla Difesa ha affermato che una nave spia russa ha utilizzato per la prima volta laser per ostacolare i piloti della RAF che ne monitoravano le attività in prossimità delle acque del Regno Unito.