Si racconta che Galileo Galilei, costretto ad abiurare la teoria eliocentrica, lasciò l’aula del Sant'Uffizio sussurrando “Eppur si muove”.
Anche in Forza Italia, all’apparenza immobile e granitico, diversi osservatori sostengono che qualcosa si stia muovendo sotto la superficie. Basta avvicinarsi un po’, infatti, per rendersi conto che secondo molti retroscena il baricentro del partito non sarebbe più a Roma, né nei ministeri.
Il centro delle attenzioni — almeno stando ai racconti che circolano nell’ambiente politico — sarebbe a Milano, dietro le porte della casa di Marina Berlusconi.
Da tempo si vocifera che la “Cavaliera” (nel 2024 è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal presidente Mattarella) abbia deciso di prendere in mano le redini del partito fondato dal padre e tirare la volata verso Palazzo Chigi.
Non c’è un’operazione formalizzata, non ancora. Ma i segnali sono troppo numerosi per essere casuali.
Tutti gli indizi, infatti, portano a ritenere che la primogenita del Cavaliere abbia deciso che l’eredità politica del padre non possa essere lasciata a un destino burocratico, né consegnata a un partito schiacciato sugli umori di Palazzo Chigi.
Ed è per questa ragione che, negli ultimi mesi, ha trasformato la sua casa in una sorta di quartier generale azzurro. Prima Tajani, poi Occhiuto, poi Cirio, ministri, parlamentari, persino Letizia Moratti: una processione discreta ma continua.
Secondo diverse fonti parlamentari, il messaggio che trapelerebbe da questi contatti è noto: Forza Italia deve recuperare un’identità liberale, europeista e maggiormente autonoma.
È un orientamento che la stessa Marina Berlusconi ha più volte evocato pubblicamente negli anni, parlando dell’eredità culturale del padre.
Non è mai stato detto apertamente, ma il sottotesto delle poche dichiarazioni pubbliche dei fratelli Berlusconi (Marina e Pier Silvio) è fin troppo chiaro: così com’è, FI è troppo schiacciata su Giorgia Meloni.
Alcuni osservatori ritengono che questa dinamica possa incidere anche nei rapporti con Giorgia Meloni, almeno sul piano politico-programmatico. Non ci sono conferme di tensioni dirette, ma la possibilità che una FI più assertiva ritagli uno spazio autonomo nel centrodestra è un’ipotesi discussa da più analisti.
In questo quadro entra in scena Roberto Occhiuto, il presidente calabrese reduce dalla vittoria elettorale in Calabria che ha sorpreso persino i suoi. Voci insistenti lo vorrebbero prossimo successore di Antonio Tajani alla guida del partito.
Occhiuto ha qualcosa che oggi, nel centrodestra, è quasi un’anomalia: una chiara e coerente narrazione liberale.
Il suo convegno del 17 dicembre a Palazzo Grazioli — “In libertà”, titolo semplice, messaggio chiarissimo — è la prova che qualcosa si sta muovendo attorno a lui. Non una corrente, dicono. Ma tutti, in Parlamento, lo considerano l’inizio di qualcosa.
Non è un mistero che Marina Berlusconi lo consideri un profilo interessante. Se Tajani è la continuità, Occhiuto è il rinnovamento. E oggi, dentro FI, è il rinnovamento a essere richiesto dalla proprietà.
Che tutto questo preoccupi Giorgia Meloni dovrebbe essere quasi scontato: un partito azzurro più autonomo e più liberal-europeo potrebbe diventare un competitor interno, soprattutto in un’area moderata che Meloni non ha mai davvero conquistato.
L’idea di un confronto diretto tra Marina Berlusconi e Giorgia Meloni appartiene più ai retroscena politici che ai fatti accertati. Non ci sono dichiarazioni o posizioni ufficiali che facciano pensare a uno scontro personale.
Tuttavia, alcuni analisti ritengono che una Forza Italia più autonoma e più spiccatamente liberale potrebbe, nel tempo, rimodellare gli equilibri del centrodestra, incidendo sulle dinamiche interne e sui consensi nell’area moderata.
Ed è qui che nasce il fronte vero: Marina Berlusconi contro Giorgia Meloni.
In definitiva, non c’è nessuna certezza, nessun progetto dichiarato, nessun percorso già scritto.
Ma, come raccontava la leggenda su Galileo, qualcosa potrebbe muoversi. E se davvero accadrà, potrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia del centrodestra italiano.