La Serie A torna a infiammarsi domenica 7 dicembre, quando l’Unipol Domus accoglierà una Roma a caccia di riscatto e un Cagliari deciso a trasformare il proprio stadio in una fortezza.
L’orario è quello delle grandi attese — le 15:00 — il clima è quello delle sfide che possono segnare un pezzo di stagione, soprattutto per una Roma che arriva dall’amaro ko contro il Napoli e non può più permettersi passi falsi.
La squadra di casa si presenta con un’identità precisa: ordine, densità, ripartenze. Caprile difenderà i pali, mentre il trio arretrato composto da Deiola, Luperto e Zappa dovrà reggere l’urto di una Roma tecnica ma spesso incostante .
Il centrocampo sarà la vera anima della squadra: Folorunsho, Prati e Adopo offriranno quantità e ritmo, mentre sulle fasce ci sarà lavoro intenso per Palestra e Obert, chiamati a coprire e ripartire con altrettanta intensità .
In avanti, il tandem Esposito–Borrelli rappresenta una combinazione interessante: movimenti complementari, fisicità e la capacità di attaccare gli spazi quando il Cagliari recupera palla. Una coppia che, se servita nel modo giusto, può diventare pericolosa molto più di quanto dicano i numeri.
Con alcune assenze pesanti e qualche giocatore non al meglio, il Cagliari è costretto a stringere i denti, ma potrebbe trasformare proprio questa necessità in un blocco compatto e determinato a sorprendere gli ospiti .
Sul fronte giallorosso, Svilar sarà ancora una volta il punto fermo tra i pali, protetto da una linea a tre formata da Mancini, Ndicka e Hermoso, una combinazione di fisicità ed esperienza che Mourinho vuole sfruttare per consolidare la fase difensiva .
A centrocampo, la coppia Cristante-Koné rappresenta un mix equilibrato di ordine e fisicità. Sulle fasce Celik e Wesley dovranno garantire ampiezza, spinta e coperture: un compito fondamentale per far funzionare il 3-4-2-1 della Roma, soprattutto contro una squadra come il Cagliari che vive di ripartenze veloci .
Ma gli occhi saranno tutti sulla zona più avanzata del campo. Soulé e Pellegrini agiranno tra le linee, pronti a inventare e sfruttare ogni spazio con l’obiettivo di servire l’uomo simbolo del match: Paulo Dybala, schierato da centravanti atipico. La sua qualità può spaccare la partita in qualsiasi momento, e contro una difesa a tre la sua mobilità rischia di diventare un rebus difficile da sciogliere.
Anche la Roma non arriva al completo, con assenze significative che costringono Mourinho a qualche scelta obbligata, ma la squadra sembra determinata a rialzarsi subito dopo l’ultima sconfitta, consapevole che ogni punto pesa tantissimo nella corsa europea .
Cagliari–Roma non è mai un match banale, e la storia lo racconta: i giallorossi hanno spesso dominato negli scontri diretti, ma il presente dice altro. Il Cagliari ha bisogno di punti pesanti, la Roma ha bisogno di conferme immediate. Due necessità che si scontrano in uno stadio che sa incendiare anche le partite più equilibrate .
La sensazione è che il dettaglio — un guizzo di Dybala, una corsa di Esposito, un errore difensivo o un episodio da palla inattiva — possa decidere tutto. E quando questo accade, è il tipo di sfida che nessuno vuole perdersi.
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano di Roma
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
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