L’amministrazione Trump ha annunciato la sospensione di tutte le richieste di immigrazione per cittadini di 19 paesi, tra cui Afghanistan e Somalia. La misura, motivata dall’attentato del 26 novembre contro la Guardia Nazionale a Washington, estende le restrizioni già introdotte a giugno e ribadisce la linea dura della Casa Bianca su sicurezza e immigrazione nel secondo mandato. Questa stretta senza precedenti si scontra con l'entusiasmo per il sorteggio della Coppa del Mondo dove le politiche anti-migranti rischiano di offuscare l'atmosfera inclusiva dello sport globale.
Il 2 dicembre 2025, l'amministrazione Trump ha bloccato tutte le richieste di immigrazione, inclusi green card e cittadinanza USA, per cittadini di 19 paesi. La misura, motivata da un recente attacco armato contro la Guardia Nazionale a Washington, intensifica le restrizioni già imposte a giugno e riflette la linea dura del secondo mandato presidenziale su immigrazione ed economia.
Il memorandum ufficiale cita l'attentato del 26 novembre 2025 vicino alla Casa Bianca, dove un cittadino afghano è stato arrestato come sospettato. La 20enne Sarah Beckstrom della Guardia Nazionale ha perso la vita a causa dell'attentato, mentre un altro militare è rimasto gravemente ferito.
L'amministrazione statunitense ha reagito rafforzando i divieti, con particolare attenzione all'Afghanistan tra i paesi colpiti.
L’elenco dei paesi interessati dal memorandum del 2 dicembre include Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen, che nel mese di giugno erano già stati sottoposti alle restrizioni più severe sull’immigrazione, comprese sospensioni totali degli ingressi, con alcune eccezioni.
Gli altri paesi presenti nella lista dei 19 con restrizioni parziali a giugno sono Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela.
L'immigrazione resta pilastro della strategia Trump, accanto all'economia, sin dalla campagna 2024.
Recentemente, il presidente americano ha attaccato le comunità somale negli Usa, promettendo revoca delle protezioni temporanee per i residenti in Minnesota accusati di formare "gang terrorizzanti".
Le tensioni salgono in vista del sorteggio della Coppa del Mondo del 5 dicembre a Washington, dove l'entusiasmo sportivo rischia di essere offuscato dalle preoccupazioni sull'impatto delle politiche migratorie sull'atmosfera inclusiva dell'evento. Questo clima di tensione solleva interrogativi sul futuro della convivenza culturale e sull'effettiva capacità di eventi internazionali di unire persone provenienti da background differenti. Resta dunque da vedere come l'amministrazione statunitense e gli organizzatori dell'evento riusciranno a bilanciare queste contraddizioni per garantire un successo che vada oltre il semplice aspetto sportivo.