Feltri contro l'Università di Bologna: "Ha negato il corso ai militari perché li vede come fascisti"

A Vittorio Feltri proprio non è andata giù la storia dell'Università di Bologna che ha negato a dei militari dell'Esercito di seguire un corso di filosofia.

Ma c'è da dire che il direttore ha maturato un'idea sul motivo per cui l'ha fatto.

In Italia non esiste più un dibattito serio, non esiste più la cultura, non esiste più l'univesità come luogo della conoscenza. Esiste solo un riflesso condizionato: tutto ciò che approva la sinistra deve essere applaudito; tutto ciò che non rientra nel perimetro dell'ideologia rossa deve essere respinto, sbeffeggiato, cancellato

Feltri contro l'Università di Bologna che ha negato le lezioni di filosofia ai militari

E quindi: siamo a questo punto, a un'università che discrimina i suoi studenti. Per di più perché indossano una divisa. Per questo Vittorio Feltri si schiera con loro senza alcuna esitazione:

In un Paese normale, un'università sarebbe orgogliosa di ospitare militari che desiderano studiare Platone, Kant o Heidegger; qui, invece, li si allontana come appestati

La motivazione che trova il direttore è questa:

Perché negli ambienti colti di Bologna, e lo sottolineo con rammarico, non con gusto, la divisa non è mai un simbolo della Repubblica, ma una minaccia. Certi pseudo-intellettuali non vedono un servitore dello Stato, semmai vedono in colui che porta la divisa il fascista, il repressore, il braccio armato del potere...

Per Feltri si tratta di "una mentalità infantile, ossificata, ideologica, che non distingue tra un regime e uno Stato democratico, tra un militare e un manganellatore di loro fantasia".

I veri anti-Stato e Mattarella

Per Vittorio Feltri, nella cosiddetta società "colta", quindi, talvolta c'è del marcio: ci sono coloro che si distinguono per un pericoloso spirito antistato:

Altro che Costituzione! La cosa ancor più incredibile è che questa discriminazione venga consumata nell'indifferenza quasi generale

Un lettore del Giornale ha chiesto ad direttore se anche Mattarella, nelle vesti di Capo delle forze armate, poteva fare qualcosa sul caso di Bologna. Ma Feltri risponde di no:

Il Quirinale non c'entra nulla. È il silenzio imbarazzante di certi ambienti accademici e politici che lascia intendere che, in fondo, l'esclusione dei militari fa comodo. Tanto più che la presidente del Consiglio Meloni è stata costretta a intervenire per ricordare ciò che dovrebbe essere ovvio: che un'università non può scegliere gli studenti in base al colore della divisa. Non scherziamo

L'esclusione degli ufficiali dell'Esercito al corso di filosofia, allora, per Feltri "è l'emblema di una degenerazione culturale":

A Bologna, come in tante roccaforti ideologizzate, la libertà è valida solo se coincide con certe idee. Il resto è un intralcio da censurare