Il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, ha lanciato un appello deciso durante la conferenza annuale ASD a Bruxelles: "Dobbiamo rimuovere le barriere che frammentano il mercato della difesa in Europa". Da questo punto di vista, la frammentazione rappresenta la principale debolezza dell'Europa, mentre l'unità emerge come via per il successo strategico e industriale.
Con la proposta formale prevista per il 2026, la Commissione europea punta a superare decenni di divisioni nazionali, facendo leva sulla domanda crescente di sicurezza.
“Dobbiamo passare da mercati della difesa troppo ristretti a un mercato unico, molto più ampio e integrato”, ha affermato il commissario per la Difesa dell’Ue, Andrius Kubilius, il 2 dicembre 2025.
Kubilius ha così portato l'attenzione su una necessità di cambiamento per quanto riguarda la politica europea di difesa.
Nel 2026 verrà presentata una strategia sul mercato unico della difesa e una proposta di revisione della direttiva sugli appalti pubblici per la difesa. La mossa sarà volta a unificare e semplificare le procedure, come ha riferito il commissario.
Kubilius non ha anticipato dettagli tecnici, ma ha tracciato una rotta chiara:
La proposta per il 2026 mira ad un mercato integrato capace di sviluppare risposte rapide alla minaccia russa e alle esigenze della NATO.
In un contesto di crescenti tensioni con la Russia, Kubilius ha richiamato l'attenzione sulla necessità di un mercato europeo della difesa. Con toni allarmati ha indicato che solo lavorando insieme gli stati membri potrebbero essere pronti alle eventuali sfide.
"L'industria europea è il principale elemento della nostra difesa", ha sottolineato Kubilius, enfatizzando la necessità di investimenti per potenziare un comparto strategico. In un contesto di riarmo accelerato, il mercato integrato prometterebbe aggregazione della domanda, standardizzazione e interoperabilità.
Il mercato integrato della difesa nell’UE punterebbe a creare un unico spazio economico comune per produrre, acquistare e vendere armamenti e tecnologie militari. L’obiettivo è superare l’attuale frammentazione in 27 mercati nazionali separati.
Questo percorso è costellato di sfide di natura politica, economica e tecnica, dato che ogni stato membro porta avanti propri programmi, budget e standard. La difesa è un ambito strategico e sensibile, e molti paesi sono riluttanti a cedere controllo sovrano su tecnologie, investimenti e decisioni industriali.
La complessità dei processi decisionali comunitari rallenterebbe l’adozione di regolamenti e iniziative concrete, nonostante la volontà politica di Bruxelles. Affrontare e superare queste sfide sarà essenziale per costruire un mercato della difesa europeo efficace e competitivo.