03 Dec, 2025 - 14:02

Il giallo del decreto scomparso: c'è la Lega dietro il rinvio delle armi a Kiev?

Il giallo del decreto scomparso: c'è la Lega dietro il rinvio delle armi a Kiev?

Il Governo ha rinviato a data da destinarsi il decreto per la proroga degli aiuti militari all’Ucraina.

Non si conoscono, al momento, le ragioni ufficiali della scelta dell’esecutivo di cancellare dall’ordine del giorno del pre-Consiglio dei Ministri in programma oggi – mercoledì 3 dicembre 2025 – il provvedimento con cui si rinnova l’invio di armi e mezzi militari a Kiev.

La scelta non è passata sottotraccia, anzi è stata immediatamente evidenziata dall’opposizione di centrosinistra aprendo un nuovo caso in maggioranza e dando adito a sospetti circa l’unità del fronte di governo rispetto al sostegno all’Ucraina.  

Il sospetto è che a far saltare la proroga degli aiuti dall’ordine del giorno del Cdm sia stata la necessità di non arrivare a uno scontro con la Lega di Matteo Salvini che nelle ultime settimane la Lega ha ripreso a ribadire con forza le sue perplessità sul sostegno militare al governo ucraino, supportato dallo scandalo corruzione che ha travolto l’esecutivo di Zelensky. 

Armi all’Ucraina, il governo ‘cancella’ il decreto per il rinnovo degli aiuti

Da Palazzo Chigi hanno cercato di spegnere le polemiche chiarendo che il rinvio del decreto sarebbe stato deciso per dare priorità a provvedimenti più urgenti in scadenza entro il 31 dicembre 2025.

Una versione che tuttavia non è servita a evitare l’insorgere di speculazioni, legate principalmente alla tempistica, quantomeno sospetta, e al rinnovato pressing della Lega per un passo indietro del governo su possibili nuovi rifornimenti per Kiev.

L’unica cosa certa al momento è che nel pomeriggio di martedì 2 dicembre il decreto che avrebbe garantito per tutto il 2026 il rinnovo degli aiuti all’Ucraina è stato escluso dall’ordine del giorno del Cdm e rinviato a data da destinarsi. 

Non proprio il momento più adatto per una discussione serena, mentre sono in corso i colloqui tra Russia e Stati Uniti sulla guerra e in Italia tengono ancora banco le polemiche per l’intervista rilasciata al Financial Times dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

Meglio optare per uno slittamento e vedere cosa succede a Mosca e magari smorzare le polemiche della Lega.

L’approvazione in settimana del decreto, tuttavia, avrebbe anche rappresentato un segnale forte per l’Ucraina che invece non ci sarà.

Lo zampino della Lega dietro la decisione di Palazzo Chigi?

Il momentaneo dietrofront di Palazzo Chigi, tuttavia, si è trasformato velocemente in un caso politico. Gli occhi degli osservatori si sono concentrati immediatamente sulla Lega, considerata da molti la reale causa del rinvio dell’approvazione del decreto.

Tesi smentita dal deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, che rispondendo ai giornalisti a Montecitorio ha chiarito che ogni anno è stato approvato entro il 31 dicembre.

virgolette
Approvarlo prima era un'ipotesi, ma ci sono dei pareri da avere prima di andare in discussione in Cdm, quindi è slittato. Non c'è una vicenda politica dietro.

Tesi che anche dal Carroccio si cerca di non avvalorare con dichiarazioni pubbliche. La posizione della Lega è comunque molto chiara, anche alla luce delle numerose dichiarazioni rilasciate nelle ultimissime settimane. 

Lo stesso vice-premier Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva espresso perplessità rispetto all’invio di nuovi aiuti a Kiev dopo quanto emerso dallo scandalo corruzione nel governo ucraino. 

Il senatore della Lega, Claudio Borghi, invece, ha postato sul suo profilo X l’agenzia con cui viene annunciato lo slittamento del provvedimento, con un laconico “slitta”.

L’opposizione: “Meloni chiarisca la posizione del governo”

L’opposizione non ha perso tempo a sottolineare le divisioni all’interno della maggioranza di governo che diventano tanto più evidenti quando si tratta di politica estera. 

Il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, non ha mancato di criticare la scelta del governo di rinviare l’approvazione del decreto e di evidenziare le recenti esternazioni della Lega sul tema.  

virgolette
“La decisione del consiglio dei ministri di rinviare l’approvazione del nuovo quadro legislativo per assicurare la prosecuzione del regime degli aiuti all’Ucraina, assunta oggi, preoccupa e interroga.”

Ha scritto Borghi su X chiamando direttamente in causa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

virgolette
“Sono note le parole e le valutazioni in proposito di un partito di governo, la Lega, che esprime importanti incarichi parlamentari e governativi, e che non ha mancato nei giorni scorsi di rilevare forti critiche in merito. La Presidente del Consiglio deve assumere una posizione di chiarezza in merito, perché è in gioco l’autorevolezza e la credibilità della nostra Repubblica nel quadro del concerto delle alleanze euro-atlantiche.”
LEGGI ANCHE