02 Dec, 2025 - 23:42

Putin lancia un avvertimento all'Europa: nessuna intenzione di attaccare, ma pronti se provocati

Putin lancia un avvertimento all'Europa: nessuna intenzione di attaccare, ma pronti se provocati

Le tensioni tra Russia e Europa tornano a crescere dopo le nuove dichiarazioni di Vladimir Putin, che ha accusato l’Europa di ostacolare la pace in Ucraina e ha avvertito che Mosca risponderebbe immediatamente a qualsiasi aggressione. Le sue parole, pronunciate poco prima dell’incontro con gli emissari americani Steve Witkoff e Jared Kushner, si inseriscono in un contesto diplomatico fragile, mentre il conflitto si avvicina al quarto anno e le posizioni tra le parti restano profondamente distanti.

Le dichiarazioni di Putin e il messaggio all’Europa

Vladimir Putin ha lanciato un monito diretto all'Europa il 2 dicembre 2025 affermando che la Russia non cerca scontri ma reagirebbe immediatamente a un'aggressione.

Le recenti parole del presidente russo hanno acceso un nuovo dibattito. Putin ha accusato le nazioni europee di impedire la pace in Ucraina. Le sue dichiarazioni sono arrivate pochi istanti prima dell'incontro con l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, e con suo genero, Jared Kushner, a Mosca. Witkoff e Kushner si sono recati in Russia per presentare a Putin una versione aggiornata della proposta di pace e per discutere il piano degli Stati Uniti.

Secondo Putin, le richieste dell'Europa sulla fine della guerra in Ucraina “non erano accettabili per la Russia”, senza tuttavia precisare su quali termini. 

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L'Europa sta impedendo all'amministrazione statunitense di raggiungere la pace in Ucraina. La Russia non ha intenzione di combattere l'Europa, ma se l'Europa inizia, siamo pronti fin da subito.

Il presidente russo aveva già respinto in precedenza le ipotesi secondo cui Mosca avrebbe l'intenzione di lanciare un attacco contro l'Europa.

Il ruolo degli Stati Uniti e gli sforzi diplomatici

Gli Stati Uniti continuano intensi sforzi diplomatici per porre fine alla guerra mentre ci si avvicina al quarto anno di combattimenti. Tuttavia, persistono profonde divergenze tra le parti su temi chiave come le rivendicazioni territoriali e l'adesione dell'Ucraina alla NATO.

Da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca per un secondo mandato, la sua squadra sta portando avanti gli impegni diplomatici per porre fine al conflitto. Si tratta di un processo altalenante e sembra non esserci una soluzione facile. La maggior parte degli analisti non è ottimista sulla possibilità di registrare progressi reali durante i colloqui del 2 dicembre.

Parallelamente, i paesi europei sostengono una pace “giusta” per l'Ucraina. Sebbene non abbiano preso parte alla stesura del piano statunitense composto da 28 punti, hanno successivamente presentato una propria controproposta.

L’avanzata russa e i timori per la sicurezza europea

Parallelamente, prosegue l'avanzata delle forze russe. Mosca ha annunciato la conquista di Pokrovsk, una città considerata uno snodo strategico.
Mentre Washington tenta di rilanciare il negoziato e l’Europa insiste su una pace che garantisca la sicurezza dell’Ucraina, la Russia continua a consolidare le proprie posizioni sul campo. Le preoccupazioni dei leader europei e le previsioni di possibili escalation nei prossimi anni mostrano un quadro geopolitico tutt’altro che stabile. 

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha recentemente lanciato un allarme, sostenendo che la Russia potrebbe attaccare l’Europa entro il 2030. Anche funzionari tedeschi hanno avvertito che la Russia potrebbe essere pronta ad attaccare la NATO nel 2029.

Se e quando prevarrà la diplomazia resta un interrogativo aperto, in un conflitto che continua a ridisegnare gli equilibri della sicurezza europea.

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