Al Chelsea è nata una nuova storia da seguire con attenzione. Tra i giovani talenti che stanno emergendo dal settore giovanile dei Blues, un nome ha rapidamente catturato la curiosità dei tifosi e degli addetti ai lavori: Isago Da Silva.
Classe 2008, sguardo determinato e un futuro tutto da scrivere, il ragazzo ha appena firmato il suo primo contratto da professionista con il club londinese, diventando uno dei prospetti più osservati dell’intero panorama inglese. E se quel cognome fa suonare più di un campanello, c’è una ragione ben precisa.
Isago Da Silva, nato a Rio De Janeiro il 12 novembre di 17 anni fa è cresciuto nell’Academy del Chelsea, dove è approdato quando aveva poco più di 13 anni. Qui ha subito mostrato personalità e qualità tecniche, scalando tutte le categorie giovanili fino al debutto con la squadra Under 18.
Considerato un difensore moderno, può ricoprire più ruoli: nasce centrale, ma sa adattarsi anche come terzino sinistro grazie alla sua velocità, al senso della posizione e alla maturità con cui legge le situazioni di gioco.
Le sue prestazioni hanno convinto il Chelsea a blindarlo con un contratto da professionista, una mossa che testimonia quanto la società punti sul suo potenziale. Non un premio simbolico ma un investimento: lo staff tecnico vede in lui un profilo da seguire da vicino nei prossimi anni, con la prospettiva di portarlo gradualmente verso la prima squadra.
A renderlo ancora più chiacchierato c’è inevitabilmente il cognome. Isago è infatti il figlio di Thiago Silva, uno dei più grandi difensori della sua generazione, ex Milan, PSG, nazionale brasiliana e colonna portante del Chelsea.
Portare quel cognome a Londra non è semplice: significa crescere all’interno di un ambiente che ricorda perfettamente ciò che suo padre ha rappresentato, e che inevitabilmente traccia paragoni.
Ma Isago sembra aver assunto un approccio diverso: non cerca scorciatoie legate alla sua eredità familiare, anzi vuole imporsi con la sua identità calcistica. Lo dimostra ogni volta che scende in campo, con uno stile pulito, disciplinato e concentrato sul collettivo — proprio quelle qualità che hanno reso grande suo padre, ma sviluppate in un percorso personale che aspira a brillare di luce propria.
La firma del primo contratto da professionista non è solo un riconoscimento del cognome che porta, ma delle prestazioni che ha già dimostrato e del carattere che sta costruendo: il Chelsea gli dà fiducia per quello che è e per quello che può diventare.