02 Dec, 2025 - 12:30

Ecco perché la sinistra è finita prigioniera dell'antisemitismo: non vuole mettersi contro buona parte dei suoi follower-elettori

Ecco perché la sinistra è finita prigioniera dell'antisemitismo: non vuole mettersi contro buona parte dei suoi follower-elettori

Perché buona parte dei politici di sinistra, ieri, non ha espresso solidarietà alla comunità ebraica dopo i vandalismi registrati in una sinagoga di Roma?

La sinistra ha un problema con l'antisemitismo?

Beh, purtroppo, la cronaca ci dice sì.

Ieri si è verificato uno dei casi più lampanti che lo dimostra.

Il silenzio di Elly Schlein, di Giuseppe Conte, di Nicola Fratoianni, di Angelo Bonelli davanti a quello che è accaduto a Monteverde, è stato agghiacciante.

A dimostrarsi vicino alla comunità ebraica di Roma, oltre al governo, c'è stato per fortuna colui il quale rappresenta le nostre istituzioni al massimo livello, Sergio Mattarella:

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Mi ha fatto un enorme piacere ricevere la telefonata del Presidente della Repubblica in un giorno così doloroso. Tutta la comunità gli è grata. Lui è la nostra luce, la nostra guida

ha dichiarato il presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun al Corriere della Sera.

Sulla sinistra, invece, ha preferito tacere.

La sinistra prigioniera dell'antisemitismo, cosa è accaduto

Ma perché questa difficoltà? Perché tanta reticenza a sinistra anche solo per dare un messaggio di solidarietà agli ebrei? Riprendendo ancora Fadlun, "l'antisemitismo oggi è diventato uno strumento di contestazione politica".

Si può essere di sicuro contro il governo Netanyahu, si possono di sicuro criticare tutte le sue scelte. Ma mettere nel mirino una sinagoga, un luogo di culto di un popolo, significa non riconoscere il suo diritto all'esistenza. È un'altra cosa, quindi. Non è più politica: è violenza, è discriminazione, è razzismo, è antisemitismo. Per questo non può essere accettato.

Tanto più che l'episodio di ieri si inserisce in un contesto dove la sinistra è rimasta fondamentalmente in silenzio anche di fronte al raid nella redazione della Stampa, alle censure subite nelle università di Venezia e Milano da parte di Emanuele Fiano, alle minacce che subisce continuamente la senatrice a vita Liliana Segre. Ed è rimasta fondamentalmente incantata da Francesca Albanese, la relatrice Onu dalle dichiarazioni quantomeno controverse: vedi il caso di Bologna, la città a guida dem dove riceverà l'ennesima cittadinanza onoraria, 

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L'antisemitismo oggi è diventato uno strumento di contestazione politica. Come se gli ebrei di questo Paese non fossero più italiani. Per esempio, mi sarei aspettato una telefonata di solidarietà da quei politici che non ci hanno mai chiamato. Certa politica, invece, si è rivelata assente

ha dichiarato Fadlun. E alla domanda del CorSera: allude a parte della sinistra? ha risposto così:

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Io non l'ho detto

Gli elettori di sinistra contro gli ebrei

Ma che il presidente della comunità ebraica di Roma abbia messo il dito nella piaga lo dimostrano i commenti a quei pochi, pochissimi post sui social che sono arrivati da parte dei politici di sinistra.

Un esempio su tutti, Sandro Ruotolo, responsabile Memoria (!) della segreteria nazionale del Pd.

Solo dopo ore di silenzio, evidentemente imbarazzato, ha mandato un comunicato di solidarietà. E solo in serata ha messo online questo

Ebbene: a quel punto sono state decine i commenti negativi che ha ricevuto. Quasi nessuno dei suoi follower condivideva la sua posizione.

Ecco svelato l'arcano allora: la sinistra è finita prigioniera dell'antisemitismo.

Buona parte dei suoi elettori, almeno stando alle reazioni sui social, sembra essere contro gli ebrei. E la guerra a Gaza poco ci "azzecca", come direbbe Di Pietro. Perché la guerra, tra l'altro iniziata da Hamas con un terribile attacco alla popolazione civile ed inerme ebraica il 7 ottobre 2023, non l'hanno certo condotta loro. E sembra quindi solo l'ultima scusa per dare addosso all'ebreo: una storia secolare, purtroppo.

In ogni caso: per questo, a sinistra, i cosiddetti leader (cosiddetti perché anziché guidare, si fanno guidare dal "popolo dei social") non si azzardano nemmeno a condannare dei vandalismi avvenuti in una sinagoga di Roma.

A guidarli è solo il cinismo, la preoccupazione di perdere qualche voto.

Secondo i calcoli di Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli, si coltivano più voti rimanendo in silenzio anziché denunciando l'antisemitismo.

È lo spirito del tempo, bellezza. Anche se c'è chi potrebbe farci qualcosa, come capitò ad esempio dopo il primo strappo tra la sinistra italiana e gli ebrei, a seguito della guerra dei sei giorni nel 1967. Per fortuna, lo insegna la storia: gli antisemiti, alla fine, non vincono mai.

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