Sono trascorsi quasi due mesi dalla tragica morte di Marwan Nid Belkacem, il diciottenne scomparso da Varallo Sesia l’8 settembre 2025 e ritrovato senza vita cinque giorni più tardi.
La vicenda, che aveva sin da subito scosso la comunità locale e attirato l’attenzione nazionale, non è ancora del tutto conclusa.
Nonostante il tempo trascorso, il dolore della famiglia resta immutato, e soprattutto non si affievoliscono i dubbi sulla dinamica che avrebbe portato alla sua morte.
La cugina del ragazzo, già intervistata da Tag24 nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa, ribadisce oggi con forza la posizione dei familiari: per loro, l’ipotesi del suicidio non è affatto scontata.
Ritengono possibile — e temono — che qualcuno possa aver favorito o influenzato in qualche modo ciò che è accaduto.
In esclusiva, l’ipotesi avanzata dalla familiare, con la quale abbiamo nuovamente ricostruito i dubbi legati a questa drammatica vicenda.
Si precisa che le testimonianze riportate in questo articolo sulla scomparsa del ragazzo derivano da una comunicazione diretta tra Tag24 e la cugina del 18enne.
"La mia ipotesi è che dietro la morte di mio cugino ci siano delle persone, quasi sicuramente", racconta la donna al quotidiano.
"Se si fosse suicidato gettandosi dal ponte, si sarebbe rotto tutte le ossa. Invece, durante l’autopsia è stato trovato intatto", sottolinea.
"Credo che qualcuno possa averlo aggredito e che lui abbia tentato di fuggire, purtroppo senza riuscirci", prosegue.
“C’è sicuramente qualcuno che conosce come sono andati davvero i fatti, ma per paura, omertà o semplice silenzio sceglie di non parlare”, spiega la cugina.
“Noi vogliamo la verità su ciò che è accaduto. Non crediamo assolutamente che Marwan abbia perso la vita per una stupida challenge: non gli somiglia, non è qualcosa che avrebbe fatto”, aggiunge.
“Confidiamo che le indagini proseguano senza sosta, affinché si arrivi il prima possibile a una risposta e si possa finalmente capire cosa sia successo davvero quel maledetto giorno”, conclude.
«Cosa è successo a mio cugino? È davvero possibile che nessuno sappia nulla o che nessuno voglia parlare?».
«Abbiamo bisogno di risposte. Anche in forma anonima, vi prego: diteci cosa è accaduto. Sono mesi durissimi per me, per la nostra famiglia e per tutte le persone che volevano bene a Marwan».
«Mandateci un messaggio, una lettera, qualsiasi informazione possa essere utile: accettiamo tutto, purché sia la verità», conclude.