Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sui territori palestinesi occupati, sembra proprio essere giunta al suo ultimo minuto di popolarità.
Il fatidico quarto d'ora, parafrasando Andy Warhol, sta scadendo dopo che ha ricevuto diverse cittadinanze onorarie da comuni italiani.
Dopo le sue ultime esternazioni sul raid dei ProPal nella redazione della Stampa, queste scelte appaiono sempre più controvrese. In queste ore, infatti, stanno scatenando polemiche e petizioni online per la loro revoca.
La piattaforma Change.org, ad esempio, ospita iniziative come quella contro il riconoscimento ad Albanese di Bologna, che ha superato le 8.800 firme, criticando posizioni percepite come divisive sul conflitto israelo-palestinese.
Ma petizioni simili mirano a onorificenze conferite a Napoli, Bari e altre città, riflettendo un dibattito acceso su valori civici e politica estera.
Le petizioni su Change.org contestano le onorificenze ricevute da Francesca Albanese.
La relatrice già in passato è stata accusata di giustificare l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ora, invece, è al centro delle polemiche per aver giustificato l'assalto ProPal alla redazione della Stampa di Torino.
ha detto la relatrice Onu vicino alla sinistra radicale.
I promotori delle petizioni per togliere ad Albanese le cittadinanze onorarie che ha collezionato in mezz'Italia sottolineano che tali riconoscimenti dovrebbero unire le comunità, non alimentare divisioni soprattutto riguardo un conflitto complesso come quello mediorientale.
A Napoli, Forza Italia ha chiesto la revoca per "generalizzazioni volgari" lesive della città, mentre a Reggio Emilia Azione ha criticato il premio del Primo Tricolore come imbarazzante e poco conciliatorio. A Trani e Fabriano, dove Fratelli d'Italia ha protocollato mozioni.
Sono sempre di più i critici che vedono in Francesca Albanese solo una estremista che cavalca le sofferenze reali del popolo palestinese.
A Bologna, il sindaco del Pd Matteo Lepore ha annunciato la cittadinanza onoraria ad Albanese con grande enfasi. Il consiglio comunale l'ha approvata il 6 ottobre scorso. Ma ora una petizione su Change.org lanciata il 7 ottobre mira a far saltare tutto.
Essa ha raccolto oltre 8.800 firme. I firmatari accusano Francesca Albanese di "propaganda politica instagrammabile" e il sindaco di ognorare il suo ruolo unificante. In più, i firmatari credono che si faccia una "campagna elettorale permanente" su una tragedia umana.