30 Nov, 2025 - 12:49

Tre volontari italiani aggrediti dai coloni in Cisgiordania: la denuncia dell'agenzia Wafa

Tre volontari italiani aggrediti dai coloni in Cisgiordania: la denuncia dell'agenzia Wafa

Tre attivisti italiani sono rimasti feriti in un attacco compiuto da coloni israeliani nei pressi di Gerico, in Cisgiordania occupata, insieme a un quarto volontario di nazionalità canadese.

L’episodio, denunciato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa e confermato dalla Farnesina, si inserisce nel quadro di una violenza dei coloni in forte escalation in tutta la West Bank.​

L’assalto vicino a Gerico

Secondo le informazioni rese note da Wafa, il gruppo di attivisti internazionali si trovava nella comunità di Ein al-Duyuk, un’area rurale alla periferia di Gerico, quando un drappello di coloni ha preso d’assalto l’abitazione in cui alloggiavano.

Testimoni e fonti di sicurezza palestinesi riferiscono che circa dieci uomini, con il volto coperto, sarebbero entrati all’alba nella casa, aggredendo fisicamente i volontari.

Gli assalitori avrebbero inoltre sottratto passaporti, telefoni cellulari e altri effetti personali, lasciando i quattro attivisti feriti e in stato di shock.

L’attacco è avvenuto in un contesto già estremamente teso, con la zona di Gerico teatro nei mesi scorsi di ripetute incursioni e intimidazioni contro la popolazione palestinese e chi ne sostiene la resistenza civile.​

Tre italiani e un canadese

Le fonti palestinesi citate da Wafa precisano che tra i quattro feriti figurano tre cittadini italiani – due donne e un uomo – e un cittadino canadese, tutti impegnati in attività di solidarietà con le comunità locali.

I feriti sono stati trasferiti all’ospedale di Gerico, dove hanno ricevuto le prime cure mediche e sono stati visitati dal personale sanitario.

Le condizioni dei tre italiani non risultano gravi: le due ragazze avrebbero riportato traumi e contusioni lievi, mentre il terzo volontario necessita di alcuni giorni di riposo, pur non essendo in pericolo di vita.

Durante il ricovero, gli attivisti sono stati assistiti dal sindaco di Gerico e dalla polizia palestinese, alla quale hanno formalizzato una denuncia sull’accaduto e sulla sottrazione dei loro documenti.​

La Farnesina e le reazioni politiche

Il Ministero degli Esteri italiano ha confermato che tre connazionali, descritti come volontari internazionali, sono stati aggrediti da un gruppo di coloni israeliani nell’abitazione in cui soggiornavano nei pressi di Gerico.

La Farnesina ha fatto sapere che i cittadini italiani sono stati curati all’ospedale di Gerico e dimessi dopo gli accertamenti, sottolineando che l’unità di crisi e il consolato generale a Gerusalemme stanno seguendo il caso da vicino.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito di essere in contatto diretto con il consolato, parlando di attivisti “picchiati ma non in condizioni gravi” e annunciando che Roma chiederà chiarimenti alle autorità israeliane.

L’episodio arriva a pochi giorni dalla dichiarazione congiunta di Francia, Germania, Italia e Regno Unito (il cosiddetto E4), che ha condannato la crescita degli attacchi dei coloni in Cisgiordania e sollecitato Israele a proteggere i civili palestinesi e a perseguire i responsabili.​

Un’escalation di violenze dei coloni

I dati delle Nazioni Unite indicano che ottobre 2025 è stato il mese con il maggior numero di attacchi di coloni registrato in Cisgiordania dall’inizio dell’occupazione, con 264 episodi documentati solo in quelle settimane.

Secondo le organizzazioni internazionali, dal 2006 si contano quasi 7.000 aggressioni imputate ai coloni, un quarto delle quali avvenute nel solo 2025, con morti, feriti e distruzioni diffuse di abitazioni, veicoli e terreni agricoli palestinesi.

Ong e agenzie umanitarie segnalano che tale violenza, spesso accompagnata da operazioni militari israeliane su larga scala, ha contribuito allo sfollamento di decine di migliaia di palestinesi in Cisgiordania, inclusi centinaia di minori.

Per Save the Children, nei primi sei mesi del 2025 oltre 600 bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case a causa di demolizioni e operazioni delle autorità israeliane, confermando una tendenza in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti.​

Le implicazioni per gli attivisti stranieri

L’attacco di Ein al-Duyuk si inserisce in una lunga serie di episodi che hanno preso di mira volontari e attivisti internazionali impegnati a garantire una “presenza protettiva” nei villaggi palestinesi, in particolare durante la raccolta delle olive e nelle aree più esposte alle incursioni dei coloni.

Negli ultimi mesi gruppi di solidarietà stranieri hanno denunciato arresti, espulsioni e violenze sia da parte dei coloni sia da parte delle forze di sicurezza israeliane, con testimonianze di intimidazioni, maltrattamenti e limitazioni alla libertà di movimento.

In questo contesto, l’aggressione ai tre italiani e al cittadino canadese rischia di avere un forte impatto sulla partecipazione internazionale alle campagne civili in Cisgiordania, aumentando la percezione di vulnerabilità di chi sceglie di affiancare sul terreno le comunità palestinesi.

L’episodio, arrivato mentre si discute a livello ONU e europeo di nuovi strumenti per contenere la violenza dei coloni, potrebbe accrescere la pressione diplomatica su Israele perché garantisca la sicurezza non solo dei palestinesi, ma anche dei cittadini stranieri presenti nei Territori occupati.​

 

 

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