30 Nov, 2025 - 11:54

Ucraina come zona cuscinetto: la proposta di Orban che agita la diplomazia europea

Ucraina come zona cuscinetto: la proposta di Orban che agita la diplomazia europea

Il dibattito internazionale sulla guerra in Ucraina continua a intensificarsi, soprattutto quando figure politiche di rilievo propongono soluzioni radicali e controverse. Tra queste si inseriscono le dichiarazioni del primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha avanzato un’ipotesi destinata a suscitare discussioni profonde all’interno dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica: la trasformazione dell’Ucraina in uno “stato cuscinetto”. Le sue parole, pronunciate in un contesto diplomatico già delicato, si inseriscono in una più ampia riflessione sulle prospettive di un possibile accordo postbellico e sulle implicazioni geopolitiche che questo comporterebbe.

Le dichiarazioni di Orban sulla fine della guerra

Il primo ministro ungherese ha affermato che l’unico modo per porre fine alla guerra è che l’Ucraina diventi uno “stato cuscinetto”.
Il quadro delineato da Orban è piuttosto controverso e sembra destinato a far discutere a lungo.

In un intervento a Welt am Sonntag, il premier ungherese ha infatti parlato di come si potrebbe arrivare ad una fine del conflitto e di cosa dovrebbero fare l’Europa e la NATO.

La guerra tra Russia e Ucraina si avvicina al quarto anno di combattimenti. Parallelamente, il piano degli Stati Uniti per la pace in Ucraina è al centro delle discussioni. Orban ha parlato infatti di uno dei temi più spinosi: le concessioni territoriali da parte di Kiev alla Russia. Secondo il premier ungherese, tali concessioni sarebbero inevitabili.

L’ipotesi di accordo postbellico e le sue implicazioni

Il leader ungherese ha menzionato l’ipotesi di un accordo postbellico: una parte del territorio ucraino, quella che verrebbe definita durante una conferenza di pace internazionale, rimarrebbe sotto il controllo russo. Il resto del territorio, ovvero tutto ciò che si trova a ovest di quella linea fino al confine con i paesi NATO, costituirebbe un’Ucraina “ridotta”, cioè uno stato più piccolo rispetto ai suoi confini attualmente riconosciuti.

Si parla quindi di una spartizione territoriale postbellica, in cui l’Ucraina perderebbe definitivamente alcune regioni occupate dalla Russia.

Orban ha toccato anche il tema della capacità e delle dimensioni delle forze armate ucraine in questa ipotesi che delinea l’Ucraina come zona cuscinetto, suggerendo la necessità di imporre determinate limitazioni.

Le reazioni internazionali e il contesto politico

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e i suoi alleati europei spingono invece per una pace giusta ed equa, rifiutando l’idea di concessioni territoriali permanenti.

Le parole di Orban arrivano mentre il primo ministro ungherese ha recentemente fatto visita a Mosca, dove ha incontrato il presidente russo, Vladimir Putin.

Orban, considerato uno degli alleati più stretti di Putin in Europa, da tempo mette in discussione le posizioni dell’Unione Europea e anche gli aiuti occidentali verso Kiev.

Diversi media hanno riportato che, durante l’incontro, il presidente russo non ha escluso la possibilità di un vertice a Budapest con il suo omologo statunitense, Donald Trump. I due leader avevano concordato di incontrarsi a metà ottobre; tuttavia, successivamente l’incontro è stato annullato.

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