Carlo Calenda e Luigi Marattin ci riprovano: rafforzano la loro intesa politica, la notizia è che puntano a un progetto comune per le elezioni del 2027 che superi il bipolarismo italiano.
Il leader di Azione e il segretario del Partito Liberaldemocratico collaborano già fattivamente su temi come bilancio, energia e infrastrutture.
Dicono di avere l'obiettivo comune di creare una "casa dei liberaldemocratici e dei riformatori".
Quella tra Carlo Calenda e Luigi Marattin, quindi, vuole essere un'alleanza che mira a intercettare l'astensionismo e gli elettori moderati, proponendo un'alternativa al "bipopulismo" di destra e sinistra.
Nei mesi scorsi, hanno già presentato proposte condivise sulla manovra economica, ribadendo la volontà di un contenitore unico riformista, liberale e popolare.
E l'esito delle ultime regionali che ha evidenziato cali sostanziosi sia per Lega che per il Movimento Cinque Stelle con un'affluenza al 40%, sembra dar loro la chance della vita.
Marattin, infatti, subito ha sottolineato come i voti assoluti rivelino opportunità per un polo liberale, capace di ridare entusiasmo agli astenuti.
Calenda, dal canto suo, ha insistito su un percorso non elettorale ma strutturale, con convergenze programmatiche durature.
Intanto, domani, sabato 29 novembre 2025, a Roma all'Hotel Quirinale, si terrà la prima assemblea nazionale del Partito Liberal Democratico. E ci sarà anche Carlo Calenda.
Il leader di Azione interverrà come ospite chiave, confermando il dialogo fitto tra il suo partito e il Pdl per un progetto politico unitario in vista del 2027.
L'evento rappresenterà un passo concreto verso la definizione delle forme di unione, coinvolgendo le basi dei due partiti su visione societaria e proposte.
Del resto, anche Marattin proporrà riforme elettorali anti-bipolarismo: a cominciare dal proporzionale puro con sbarramento e preferenze o doppio turno di collegio, per evitare coalizioni eterogenee.
È la stessa idea di legge elettorale che ha Calenda.