L’8 dicembre 1985, allo Stadio Olimpico di Tokyo, la Juventus superò l’Argentinos Juniors ai calci di rigore dopo il 2-2 dei supplementari, sollevando per la prima volta la Coppa Intercontinentale e fregiandosi del titolo di campione del mondo per club.
Guidata da Giovanni Trapattoni, la squadra seppe rinnovarsi dopo le partenze estive di Boniek, Rossi e Tardelli, inserendo profili come Laudrup e Serena che si rivelarono decisivi anche nella conquista dello Scudetto 1985-86.
Alcuni di loro in occasione dei 40 anni da quel mitico e storico trionfo, qualche giorno fa ha fatto visita alla Continassa per far visita alla sqaudra di Luciano Spalletti.
Successivamente si sono recati al monumento "Verso Altrove" che si trova a pochi metri dal quartier genrale bianconero per omaggiare le vittime dell'Heysel. Ma oltre che da loro, da chi era formata la squadra che nella spedizione giapponese del 1985 si è laureata campione del mondo?
Di seguito i protagonisti — titolari e riserve — che componevano il gruppo bianconero nella storica trasferta in Giappone.
Portieri:
Difensori:
Centrocampisti:
Attaccanti:
Nel match divennero protagonisti Cabrini, Scirea, Brio, Platini, Laudrup, Serena e compagni, con Tacconi eroico ai rigori, capace di neutralizzare i tentativi di Batista e Pavoni.
Tra gli ex bianconeri, alcune figure simbolo di quella squadra meravigliosa — tra cui Michel Platini, Stefano Tacconi, Antonio Cabrini, Massimo Bonini, Sergio Brio, Luciano Bodini, Lionello Manfredonia, Aldo Serena, Massimo Mauro — hanno fatto visita al JTC della Continassa.
Lì hanno incontrato Vlahović, Yıldız, il mister in carica e lo staff, per poi rendere omaggio al monumento “Verso Altrove” dedicato alle vittime dell’Heysel, tragedia che precedette pochi mesi prima la rinascita sportiva culminata nel titolo mondiale.
Trapattoni completò quell’anno il Grande Slam UEFA, l’unico tecnico a riuscirci con una sola squadra. Per Cabrini e Scirea arrivò l’impresa unica di vincere ogni competizione internazionale per club. E fu Platini a riassumere il valore simbolico di quell’impresa con una frase entrata nella storia:
Un trionfo che continua a unire generazioni, mantenendo vivo il ponte tra le icone del passato e i campioni di oggi.