In esclusiva per i lettori di Tag24, il Prof. Paragano parla delle caratteristiche principali del Master UniCusano in Project Management. Uno studio condotto su scala mondiale da parte dello Standish Group dimostra che solo un terzo dei progetti ideati dalle aziende ha successo, cioè viene portato a termine nei modi, nei tempi, nei costi previsti e con l’utilità desiderata. Lì dove si evidenziano lacune o mancanze si inserisce questa importante disciplina. Quando parliamo di Project Management di cosa stiamo trattando professore?

«Il Project Management possiamo affermare che esiste da sempre, perché nel corso del tempo ci sono stati sempre progetti da sviluppare, basti pensare, tornando indietro nella storia, a opere importanti come le Piramidi o il Colosseo. Oggi, ancor più rispetto al passato, è divenuto di fondamentale importanza rispettare soprattutto tempi e costi relativi alla realizzazione di un progetto. Un’opera può nascere sotto una buona stella e non arrivare mai a compimento, oppure ci arriva non in linea con i tempi e i costi previsti. Oggi risultano fondamentali aspetti che prima venivano ignorati come la gestione delle risorse e il contatto con il cliente».

Faccio un esempio sbagliato se affermo che, soprattutto quando si parla di infrastrutture, spesso non si riesce a mantenere fede alle premesse poste all’inizio del progetto?

«Quello che dice è vero ed anche per questo nel corso del tempo sono state sviluppate alcune metodologie per supportare il Project Manager nello sviluppo del progetto in linea con spese e costi. Una di queste consiste nel mettere a disposizione del Project Manager le esperienze di altri professionisti di settore consolidate in una sorta di modelli che servono da riferimento per tutti gli altri».

Quindi stiamo parlando di una figura professionale che si inserisce facilmente nel panorama del mondo del lavoro.

«Intanto parliamo di un mestiere molto bello, anche se rischio di essere di parte in quanto lo pratico. L’aspetto più entusiasmante di questo lavoro è quello relativo all’evoluzione di un’idea che ad un certo punto smette di essere tale per divenire concreta. Seguire quell’idea iniziale sotto tutti i punti di vista fino alla sua completa realizzazione, questo credo sia importante e stimolante per un Project Manager».

Per arrivare a questo punto che tipo di formazione è richiesta?

«Coloro i quali provengono da Facoltà come Ingegneria o Economia e Commercio hanno un vantaggio iniziale ma anche frequentare un master come quello bandito dall’Università N. Cusano ha una grande utilità».

In questo Master è prevista una parte più squisitamente pratica?

«Sicuramente si. Oltre alla parte teorica esiste lo studio di tanti progetti passati che consentono allo studente di capire fattivamente come ci si comporta nella realtà professionale».

I romani migliaia di anni fa costruivano il Colosseo, come lei stesso ci ha ricordato, mentre oggi, con risorse e conoscenze immensamente superiori, non si riesce a terminare un’autostrada. Come mai?

«Non possiamo ignorare il contesto storico in cui queste opere immense vennero realizzate, con una mano d’opera enorme e spesso a costo zero. Sicuramente anche i Re e gli imperatori che si sono susseguiti nella storia si sono fatti affiancare da una figura molto simile all’attuale project manager. La storia ci racconta anche di grandi fallimenti e nel Project Management viene spesso portato come esempio di fallimento progettuale quello della nave Vasa ancora conservata a Stoccolma e affondata dopo poche centinaia di metri dal varo».

Quindi chi studia Project Management approfondisce anche aspetti storico-culturali?

«Sicuramente il contesto è più focalizzato sugli strumenti e le metodologie ma riferimenti ai casi storici non sono rari e si possono fare».