18 Dec, 2025 - 11:04

Alessandro Venturelli scomparso, Marc Di Maggio: "Creare squadre di ricerca per Alle e altri casi"

Esclusiva di
Tag24
Alessandro Venturelli scomparso, Marc Di Maggio: "Creare squadre di ricerca per Alle e altri casi"

Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Alessandro Venturelli, avvenuta a Sassuolo, in provincia di Modena, il 5 dicembre 2020.

Dietro la lunga e complessa ricerca di Alle — come affettuosamente lo chiamava sua madre, Roberta Carassai — c’è un gruppo di professionisti pronti a offrirle supporto sia nelle difficoltà legate al caso sia nella vita quotidiana.

Tra queste figure c’è Marc Jean Di Maggio, cercatore di persone scomparse in circostanze misteriose e ipnoterapista, considerato oggi una vera rete di sicurezza per la famiglia.

Secondo la sua esperienza, per cercare persone scomparse in Italia serve una due squadre di forze dell’ordine che si occupino sia dei sopralluoghi sul campo sia della raccolta delle segnalazioni e delle informazioni utili.

Tag24 lo ha intervistato in esclusiva a seguito dell’incontro alla Camera dei Deputati del 18 novembre 2025, tenutosi anche per discutere di questa tematica.

Alessandro Venturelli scomparso, Marc Di Maggio: la creazione delle squadre

«L’idea sarebbe quella di creare unità di ricerca professionali, suddivise tra polizia e carabinieri, come già avviene in altre parti del mondo», spiega Di Maggio.

«Si tratterebbe di squadre specifiche, dedicate esclusivamente ai casi di scomparsa, affinché l’attenzione degli operatori sia focalizzata solo su questa tematica, evitando dispersioni», prosegue.

«In questo modo si potrebbe intervenire sia sui casi di sparizione più recenti sia, allo stesso tempo, riaprire vicende del passato, di lunga data, i cosiddetti cold case», sottolinea.

La creazione dei team operativi

«La polizia e le istituzioni spesso non danno la giusta priorità ai casi di scomparsa; va detto che il lavoro risulta talvolta frammentato e ci si ritrova a cercare persone giorni, settimane o mesi dopo la loro sparizione», afferma.

«È necessario offrire un approccio multidisciplinare, professionale e coordinato. Le squadre dedicate ai casi di scomparsa dovrebbero essere suddivise in due tipologie», prosegue.

«La prima è un team che opera nell’immediato, la cosiddetta squadra numero uno: nelle prime 48-72 ore deve essere già pronta a intervenire», conclude.

La prima squadra

«La prima squadra necessita di una struttura ben definita: serve un direttore operativo e un investigatore specializzato in persone scomparse che conduca le indagini», spiega.

«È fondamentale anche la presenza di un analista esperto in dati digitali e di un tecnico specializzato in geolocalizzazione, in grado di gestire mappe, localizzazioni, ricerche con unità cinofile e tecniche investigative avanzate».

«Occorre inoltre una figura dedicata all’analisi di familiari, amici, conoscenti e dei comportamenti immediati: solo così potremo individuare soluzioni concrete nei casi di scomparsa», conclude.

Di Maggio: "Proporrò quanto prima le mie idee alle istituzioni"

«Ho molte idee riguardo alla creazione di queste due squadre e vorrei portarle all’attenzione delle istituzioni, con l’obiettivo di accelerare il più possibile la loro realizzazione», specifica.

«Disporre di personale che si occupi esclusivamente di persone scomparse garantirebbe, come avviene in altre nazioni del mondo, compresi gli Stati Uniti, la possibilità di lavorare in modo approfondito su ogni singola vicenda, senza abbandonarla o archiviarla dopo poco tempo».

«Dopo il convegno dedicato agli scomparsi tenutosi alla Camera dei Deputati lo scorso novembre, ritengo ancora più necessario un concreto interesse verso questa task force: dovrebbe essere il primo obiettivo da raggiungere, prima di pensare a tutto il resto», conclude.

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