Dimenticate inflazione, crisi economica, i salari da fame, i morti sul lavoro, la nuova priorità del Partito Democratico sembra essere l’aggiornamento del curriculum giudiziario di Benjamin Netanyahu.
Mentre in Egitto si firmano gli accordi per il cessate il fuoco in Palestina, in Italia l’opposizione non vuole rassegnarsi alla pace.
Anche la Cgil dopo gli scioperi generali per la Global Sumud Flotilla ha - apparentemente - deciso di voltare pagina e il prossimo sciopero (il 25 ottobre) lo ha convocato per protestare contro una Legge di Bilancio dai contenuti ancora sconosciuti.
Non il centrosinistra italiano, però.
Il Partito Democratico ha appena annunciato una raccolta firme per portare in Parlamento una mozione che punta ad aggiornare il profilo giudiziario del primo ministro israeliano Netanyahu e di due suoi ministri, Smotrich e Ben-Gvir, da trasmettere poi alla Corte Penale Internazionale, che nel novembre 2024 ha emesso un mandato di arresto internazionale contro di lui.
Il Partito Democratico ha annunciato di aver chiesto – insieme a M5S, AVS e IV – di inserire all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula al Senato la proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina.
Nel giorno dell’informativa in Parlamento del ministro degli Esteri Antonio Tajani sul Piano di pace per la Striscia di Gaza, l’opposizione italiana non è metaforicamente ancora “a bordo” della Flotilla.
Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, ha comunicato anche che oltre a questo, presenteranno una mozione per aggiornare il "curriculum giudiziario" di Netanyahu e dei suoi ministri Smotrich e Ben-Gvir.
Questo curriculum si riferisce alle accuse e richieste della Corte Penale Internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità e crimine di guerra.
"A questo noi aggiungeremo l'adeguamento del curriculum giudiziario di Netanyahu e dei suoi ministri Smotrich e Ben-Gvir che è fermo al 2024. Ricordo che le richieste della Cpi fanno riferimento ai crimini antecedenti ai massacri di cui stiamo discutendo, genocidio compreso”.
Ha spiegato Francesco Boccia, che poi ha continuato:
La domanda sorge spontanea. Mentre l’Italia arranca di fronte a un’inflazione persistente, stipendi tra i più bassi d’Europa e una piaga dilagante di morti sul lavoro, il Partito Democratico sembra più concentrato su questioni internazionali che, per quanto gravi e degne di attenzione, restano distanti dal quotidiano di milioni di famiglie italiane.
Il Partito Democratico sale in cattedra per dare lezioni di diritto internazionale con una mossa politica che ha il chiaro obiettivo di tenere i riflettori accesi in Parlamento sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla necessità di sostenere la giustizia internazionale contro Netanyahu.
Due argomenti su cui il governo è ancora in difficoltà.
Il centrosinistra, tuttavia, sembra dimenticare che i cittadini si aspettano risposte su problemi più immediati: il caro vita, la sicurezza, le incertezze nel mondo del lavoro e non certo l’ennesima mozione su un tema lontano dalla quotidianità degli italiani, soprattutto ora che le armi hanno cessato di fare rumore.
Nelle case italiane si contano gli scontrini e si fanno i conti con bollette sempre più salate, intanto, però, a essere all'ordine del giorno è il curriculum giudiziario di Netanyahu.