06 Jul, 2025 - 09:30

Garlasco, il mistero del cuscino: chi era nella villetta la notte prima dell’omicidio?

Garlasco, il mistero del cuscino: chi era nella villetta la notte prima dell’omicidio?

Un cuscino giallo e blu, apparentemente insignificante, è tornato al centro dell’attenzione nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007.

A riaccendere i riflettori su questo dettaglio è stata la trasmissione Quarto Grado, che ha riproposto la domanda: chi ha dormito nella villetta la notte prima dell’omicidio?

Garlasco, il giallo del cuscino fuori posto

Quel cuscino, normalmente sistemato in cucina, il giorno del delitto era sul divano, posizionato come se qualcuno ci si fosse appena alzato.

Tre giorni dopo, il 16 agosto, viene ritrovato al centro della stanza. Un particolare che, a distanza di anni, riapre i sospetti e alimenta nuove ipotesi investigative.

L’attenzione si concentra ora su una possibilità mai del tutto esplorata: che qualcuno abbia trascorso la notte nella casa dei Poggi, senza che questo sia mai stato verbalizzato o chiarito. Un’ipotesi che pesa come un macigno su una vicenda già segnata da dubbi, errori e silenzi.

Parallelamente, emergono nuovi elementi dai laboratori forensi. Tra i reperti mai analizzati prima, una cannuccia dell’Estathé ritrovata nella spazzatura della villetta. Il DNA rilevato sarebbe quello di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e unico condannato per l’omicidio.

Per i legali della famiglia Poggi, si tratta di un elemento mai emerso nei processi precedenti: “Se Stasi ha bevuto quel tè, bisognava dirlo subito ai periti. Non siamo qui a farci prendere in giro”, ha dichiarato l’avvocato Tizzoni.

La difesa di Stasi replica che il tè potrebbe essere stato bevuto la sera prima e che Alberto frequentava abitualmente la casa. Ma per la famiglia Poggi, ogni dettaglio di quella mattina assume un significato crcruciale.

Le nuove analisi

Le nuove analisi su tracce ematiche, tamponi autoptici e frammenti di tappetino del bagno non hanno portato a svolte: secondo il genetista Marzio Capra, tutto ciò che è stato fatto in laboratorio ha confermato gli esiti precedenti. Resta però aperta la questione dei profili genetici trovati sotto le unghie di Chiara, in particolare quello attribuito ad Andrea Sempio.

La genetista Denise Albani dovrà analizzare i dati grezzi, ma i consulenti della famiglia Poggi non si aspettano sorprese.

Un altro elemento controverso è la cosiddetta “traccia 33”, una possibile impronta sul muro della scala. Alcuni consulenti la ritengono compatibile con Sempio, mentre altri, come Garofano, consulente della difesa, la considerano una semplice imprecisione.

La battaglia peritale è destinata a intensificarsi, con la difesa di Stasi pronta a presentare una contro-consulenza.

Il ferragosto degli amici di Chiara e Alberto

Nell’estate del 2007, il clima a Garlasco era particolare. Molti giovani erano rimasti in paese, tra cui amici e conoscenti di Chiara e Alberto. Marco Panzarasa, amico intimo di Stasi, tornò proprio il 13 agosto da una vacanza, in anticipo rispetto al previsto.

La sua presenza e la sua vicinanza alla casa di Chiara riaccendono interrogativi mai del tutto chiariti. Anche le gemelle Cappa, amiche della vittima, hanno fornito testimonianze dettagliate su quella giornata, ma la sensazione è che in paese molti sapessero più di quanto abbiano raccontato.

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