Tragedia a Cernobbio, cittadina affacciata sul Lago Maggiore, dove il viceparroco Don Matteo Balzano è morto togliendosi la vita.
Don Matteo Balzano era un giovane sacerdote di 35 anni. Originario di Grignasco, in provincia di Novara, era nato nel 1990 e si era diplomato come perito aeronautico prima di intraprendere il cammino verso il sacerdozio.
Nel 2010 era entrato in seminario e nel 2017 era stato ordinato sacerdote dal vescovo Franco Giulio Brambilla.
Nel corso degli anni, don Matteo aveva prestato servizio in diverse comunità del Novarese, tra cui Borgosesia, Trecate, Castelletto sopra Ticino e il Santuario di Re in Valle Vigezzo. Era stato anche impegnato nel Centro diocesano vocazioni, dimostrando una particolare attenzione verso i giovani e la pastorale vocazionale.
Da circa due anni era viceparroco a Cannobio, dove si era distinto per il suo entusiasmo e la sua capacità di coinvolgere i ragazzi dell’oratorio, organizzando attività come il Grest estivo e momenti di socialità come la tombola paesana.
La sua morte, avvenuta il 5 luglio 2025, ha lasciato la comunità locale e quella diocesana nello sconcerto più totale. Don Matteo è stato trovato senza vita nel suo alloggio, adiacente all’oratorio che guidava.
L’allarme era scattato quando non si era presentato a celebrare la messa mattutina e non rispondeva al telefono. Il suo corpo è stato rinvenuto dai fedeli e dai collaboratori, che avevano dato l’allarme preoccupati dalla sua assenza.
Secondo la ricostruzione delle ultime ore, nulla lasciava presagire un gesto così estremo: la sera precedente aveva partecipato a una festicciola con i giovani e aveva mostrato il consueto spirito solare e disponibile.
Il sindaco di Cannobio, Gian Maria Minazzi, ha dichiarato che don Matteo “sembrava sereno, non c’erano segnali di disagio” e che la notizia ha colpito la cittadina come “una ferita profonda”.
La diocesi di Novara, per voce del vicario episcopale don Franco Giudice, ha affidato il proprio cordoglio a parole di grande rispetto e discrezione, sottolineando come “solo il Signore, che conosce il cuore di ciascuno, può comprendere i drammi più nascosti dell’animo umano”.
Nessun dettaglio sulle motivazioni precise del gesto è emerso dalle testimonianze di chi lo frequentava quotidianamente: don Matteo non aveva mai manifestato segnali evidenti di sofferenza interiore, né aveva lasciato messaggi che spiegassero le ragioni del suicidio.
Il suo caso mette ancora una volta in luce come anche figure apparentemente forti e generose, impegnate nel sociale e nella cura degli altri, possano portare dentro di sé dolori profondi e silenziosi.
La comunità ecclesiale e civile si è stretta intorno ai familiari, ai confratelli e ai giovani che don Matteo aveva accompagnato, proclamando il lutto cittadino e sospendendo tutte le attività di intrattenimento.
I funerali di don Matteo Balzano si terranno martedì 8 luglio nella collegiata di San Vittore a Cannobio, presieduti dal vescovo Brambilla, e la salma sarà poi tumulata nel cimitero di Grignasco, suo paese natale.