"Gianna Gianna Gianna sosteneva tesi e illusioni…". Impossibile non riconoscere questo verso.
È il 1978 quando Rino Gaetano (Crotone, 29 ottobre 1950 – Roma, 2 giugno 1981) pubblica uno dei suoi brani più famosi: Gianna/Visto che mi vuoi lasciare (più semplicemente conosciuta come "Gianna"), direttamente dal suo iconico album Nuntereggae più.
E da qui la canzone entra nella testa di migliaia di italiani e viene riascoltata per anni da diverse generazioni. Le note leggere fanno da tappeto a un testo che, come da tradizione per Rino Gaetano, di leggero hanno ben poco.
Gianna è una sorta di ritratto ironico dei vizi italiani dell'epoca. Gli anni '70 raccontati con riferimenti alla massoneria, al denaro, al sesso e alla discografia. Un calderone tutto cantato da Rino Gaetano.
Ma come spesso succede quando una canzone diventa famosa e porta il nome di quello che sembra comunemente associabile a una ragazza, c'è qualcuno che trasforma il simbolo in una persona reale, ipotizzando l'esistenza di "una vera Gianna".
Peccato che negli ultimi anni ci sia stata una smentita piuttosto categorica da parte della sorella del cantautore, Anna.
Risentiamo qui di seguito la famosa canzone:
La verità è che "una vera Gianna" in carne e ossa non è mai esistita. Non serve scomodare biografie segrete o complotti. Era nel testo, piuttosto, come una metafora e un simbolo. Il prototipo di chi vive tra tesi e illusioni, proclami e slogan, ma alla fine presta attenzione solo al sodo: ovvero al proprio interesse materiale e personale.
Una canzone dalla visionaria genialità, ancora aperta a molteplici interpretazioni. Ci sono coccodrilli, dottori, riferimenti che sembrano messi a caso e che portano in scena una satira molto lucida da parte del grande Rino. Secondo questa valanga di interpretazioni (molte riportate da Treccani Megazine), Gianna parla del business che muove ogni cosa, della politica, del sesso.
Nel 1978, altra chicca da considerare come rivoluzionaria, il singolo è arrivato terzo in classifica al Festival di Sanremo ed è entrato nella storia per essere il primo brano della kermesse a contenere la parola "sesso".
Rino Gaetano a Sanremo 1978.
Quando nascono le leggende musicali, si moltiplicano le teorie. E così, non sono stati pochi quelli che hanno raccontato Gianna come se fosse una donna realmente esistita. La sorella di Rino, Anna Gaetano, ha fortemente smentito questa teoria.
Ha raccontato anche che il nome della canzone, originariamente, doveva essere Anna, un omaggio affettuoso a lei stessa (e ovviamente solo un omaggio e non un riferimento diretto), ma alla fine si è scelto Gianna per motivi legati alla sonorità. Quindi no, non ci sono amori proibiti, complotti o muse segrete dietro tutto questo.
Nel 2019 si era riacceso il caso durante una puntata del programma ItaliaSì, condotto da Marco Liorni su Rai1, dove era andata ospite una signora che si era presentata sostenendo di essere proprio lei la fantomatica Gianna della canzone.
A quel punto, è intervenuta Anna Gaetano:
ha dichiarato ad Adnkronos, come riportato anche da Il Fatto Quotidiano.