05 Jul, 2025 - 18:04

NASpI terminata e contributi precoci: Quota 41 è la tua via per la pensione?

NASpI terminata e contributi precoci: Quota 41 è la tua via per la pensione?

 

Hai perso il lavoro, la NASpI è terminata e hai iniziato a lavorare prima dei 19 anni? Probabilmente ti stai chiedendo: posso accedere alla pensione anticipata con Quota 41? Questa è una delle domande più frequenti che riceviamo, soprattutto da chi, con anni di contributi precoci, si trova ora ad affrontare una perdita involontaria del lavoro e cerca una via d’uscita verso la pensione.

La Quota 41 per lavoratori precoci è una misura previdenziale specifica, prevista dall’articolo 17 della legge n. 232/2016 e gestita dall’INPS. Permette di andare in pensione con 41 anni di contributi, invece dei 42 anni e 10 mesi (41 e 10 per le donne) richiesti in via ordinaria o dei 67 anni di età previsti per la pensione di vecchiaia, a condizione di rispettare alcune precise condizioni.

Secondo l’INPS, i requisiti principali per accedere a questa misura sono due:

  • aver maturato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento del 19° anno di età;
  • trovarsi in una delle categorie di maggior tutela, tra cui la disoccupazione a seguito di licenziamento o altra cessazione involontaria del rapporto di lavoro, con la NASpI terminata da almeno tre mesi.

Quando la NASpI apre la porta alla pensione anticipata

Non è un mistero che i lavoratori che hanno consumato la NASpI possano accedere alla pensione anticipata o a misure ponte come, ad esempio, l’Ape Sociale. Tuttavia, non basta solo aver concluso l’indennità di disoccupazione da almeno tre mesi: è necessario anche soddisfare i requisiti specifici previsti dalla misura a cui si intende accedere.

Nel caso della pensione anticipata Quota 41 per lavoratori precoci, il requisito fondamentale è aver maturato 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni effettivi entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, per poter usufruire di questa misura, il lavoratore deve aver accumulato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento del 19° anno di età.

Solo se questi requisiti sono rispettati è possibile presentare la domanda di pensionamento anticipato all’INPS.

Uno dei dubbi più frequenti, che ci è stato recentemente posto da un lettore, è il seguente:

virgolette
Ho finito la NASpI due mesi fa e ho iniziato a lavorare a 17 anni. Posso andare in pensione con Quota 41?

Secondo quanto previsto dall’INPS, la risposta è non ancora. La normativa attuale richiede che siano trascorsi almeno tre mesi dalla conclusione della NASpI per poter presentare la domanda come disoccupato.

Quindi, se la NASpI non è stata consumata completamente, non è possibile avanzare la richiesta di riconoscimento del diritto alla pensione anticipata.

A chi si rivolge la pensione anticipata con Quota 41

La pensione anticipata con Quota 41 non è riservata esclusivamente ai lavoratori disoccupati che hanno terminato la NASpI. L’INPS specifica che possono accedere a questa misura anche altre categorie di lavoratori con condizioni particolari.

Possono richiedere la pensione anticipata con Quota 41, infatti:

  • lavoratori con invalidità civile pari o superiore al 74%;
  • chi assiste familiari con disabilità grave ai sensi della legge 104/1992;
  • chi ha svolto attività considerate usuranti o gravose, come ad esempio lavoratori nel settore edile, addetti ai turni nella sanità, operatori nella logistica pesante o nella raccolta rifiuti.

Questa estensione amplia significativamente la platea di chi può beneficiare della Quota 41, riconoscendo l’impegno e la fatica di lavori particolarmente pesanti.

Come presentare domanda all’INPS per la pensione anticipata Quota 41

Il percorso per accedere alla pensione anticipata con Quota 41 prevede due passaggi distinti:

  • la domanda di riconoscimento del diritto alla pensione anticipata;
  • la domanda di pensione anticipata, da presentare solo dopo l’esito positivo della prima.

Per poter usufruire della misura, è fondamentale rispettare una tempistica precisa: la domanda di riconoscimento deve essere presentata entro il 1° marzo di ogni anno, attraverso il portale INPS o tramite l’assistenza di un patronato.

Le richieste presentate dopo questa scadenza, ma entro il 30 novembre 2025, saranno considerate solo in presenza delle risorse finanziarie disponibili. 

Il pagamento della prima rendita pensionistica non è immediato: si attiva dopo un periodo di attesa. Nel 2025 questa finestra di attesa sarà di quattro mesi, ma aumenterà progressivamente negli anni successivi fino a raggiungere i nove mesi per le domande presentate dal 2028 in poi.

Domande frequenti sulla pensione anticipata con Quota 41 precoci

  1. Quanti anni di contributi effettivi sono richiesti per la Quota 41? Per accedere alla Quota 41, devi aver maturato 41 anni di contributi totali, di cui almeno 35 anni effettivi (escludendo figurativi, a meno di eccezioni specifiche) entro il 31 dicembre 2026. Questi si aggiungono al requisito di aver versato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima dei 19 anni.
  2. Posso presentare la domanda di Quota 41 in qualsiasi momento dell'anno? No, c'è una finestra temporale specifica per la presentazione della domanda di riconoscimento del diritto. Questa deve essere inoltrata all'INPS entro il 1° marzo di ogni anno. Le domande presentate dopo questa scadenza, ma comunque entro il 30 novembre 2025, verranno prese in considerazione solo se ci sono ancora risorse finanziarie disponibili.
  3. Quanto tempo devo attendere prima di ricevere la prima rendita pensionistica dopo l'approvazione della Quota 41? Dopo l'approvazione del diritto, non riceverai immediatamente la pensione. C'è una finestra di attesa che varia a seconda dell'anno di presentazione della domanda. Nel 2025, questa attesa è di quattro mesi. Tuttavia, la finestra è destinata ad aumentare progressivamente, arrivando a nove mesi per le domande presentate dal 2028 in poi.
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