05 Jul, 2025 - 16:40

Dazi USA: Trump firma 12 lettere, una è per l'Italia? Timori per la stangata del 9 luglio

Dazi USA: Trump firma 12 lettere, una è per l'Italia? Timori per la stangata del 9 luglio

Il Presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato che invierà dodici lettere sui dazi indirizzate ad altrettanti Stati stranieri. Dodici missive con cui la Casa Bianca intende comunicare ai governi destinatari gli aggiornamenti sulle tariffe imposte ai loro prodotti.

Il tycoon americano non ha chiarito gli eventuali destinatari, allarmando i governi mondiali. L'Italia è tra i principali esportatori europei nel mercato americano e potrebbe essere tra i dodici paesi nel mirino di Washington, nonostante i buoni rapporti tra Casa Bianca e Palazzo Chigi. 

Il 9 luglio scadrà la proroga per l'entrata in vigore dei dazi reciproci, imposti dal Presidente americano sui prodotti importati negli Stati Uniti. Ad oggi, le trattative con l'Unione Europea non hanno condotto a risultati significativi, ma si spera che i colloqui del fine settimana possano concludersi con un'intesa di principio tale da scongiurare l'entrata in vigore delle tariffe maggiorate. 

L'Italia ha optato per una trattativa unitaria europea, rinunciando a possibili accordi bilaterali con gli Usa ,come ha fatto ad esempio la Gran Bretagna, e adesso guarda con preoccupazione all'esito delle trattative. 
A preoccupare Giorgia Meloni c'è anche la minaccia di Trump di imporre dazi aggiuntivi del 17% sui prodotti agricoli e alimentari europei.

Dazi, Trump annuncia: “Ho firmato 12 lettere, partiranno lunedì”

Donald Trump prova a dare un accelerata ai negoziati USA-UE sui dazi con una dichiarazione che ha immediatamente fatto salire la tensione. L'impostazione muscolare delle trattative, imposta fin da subito dalla Casa Bianca, ha creato fibrillazione nei mercati e aumentato le preoccupazioni dei governi. 

Nelle scorse ore, parlando con i cronisti sull'Air Force One, l'aereo presidenziale, il presidente Usa ha annunciato di aver firmato 12 lettere relative ai dazi da inviare la prossima settimana ad altrettanti Paesi.

“Ho firmato qualche lettera e partiranno lunedì, forse 12", ha affermato Trump.

Non ha detto a chi siano indirizzate le missive, che potrebbero essere le prime di una lunga serie, ma ha chiarito i contenuti: indicare ai riceventi l'ammontare dei dazi che il governo statunitense intende imporre ai loro prodotti. 

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È più facile inviare una lettera dicendo: 'Guardate, sappiamo di avere un certo deficit, o in alcuni casi un surplus, ma non molto. E questo è quanto dovete pagare per fare affari negli Stati Uniti,

ha spiegato.

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Lo abbiamo fatto con il Regno Unito ed è stato molto positivo per entrambe le parti. Lo abbiamo fatto anche con la Cina, e penso che sia molto positivo per entrambe le parti,

ha concluso il presidente. 

Anche l'Italia potrebbe ricevere la lettera di Trump? 

L'Italia, intanto, attende gli esiti delle trattative avviate dall'UE per scongiurare l'entrata in vigore, il 9 luglio, dei dazi doganali sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Il presidente americano li aveva annunciati lo scorso 2 aprile, salvo concedere una proroga di 90 giorni per consentire le trattative con gli Stati interessati, congelando temporaneamente le tariffe al 10%.

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da negoziati diretti UE-USA, che proseguiranno per tutto il fine settimana. L'obiettivo di Bruxelles è di raggiungere un accordo di massima mantenendo le tariffe al 10% per tutta la durata delle trattative. In caso di mancato accordo l'Europa è pronta a rispondere all'aumento delle tariffe Usa, con un pacchetto di dazi maggiorati su una lista di prodotti americani importati in Europa.

Si darebbe il via ad un braccio di ferro che nessuno vuole iniziare e che produrrebbe danni ingenti all'economia europea, ma anche americana. 
L'Italia sarebbe tra gli Stati più danneggiati, dal momento che gli Usa rappresentano il terzo mercato di riferimento per l'export nazionale.

Dazi al 30%? Il conto salato di Trump per l’Italia e l’UE

Se Donald Trump darà seguito alle sue minacce, a partire dal 9 luglio i dazi sui prodotti europei importati negli USA dovrebbero aumentare del 20%. Oggi sono al 10%, in totale arriverebbero al 30% per molte categorie commerciali. Secondo Trump, i paesi interessati cominceranno a pagare di più a partire da agosto. 

A preoccupare Palazzo Chigi, tuttavia, c'è anche un altro elemento: la minaccia del tycoon americano di introdurre un dazio del 17% sui prodotti agricoli europei, come rivelato dal Financial Times. 

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“I dazi Usa sui prodotti agroalimentari italiani ed europei al 17% rappresenterebbero una tassazione insopportabile per le imprese e il comparto agricolo. Senza contare che il 17% si sommerebbe alla svalutazione del 13,5% del dollaro dall'inizio dell'età Trump.

Afferma in una nota il segretario di presidenza della Camera e capogruppo dem in commissione Ecoreati, Stefano Vaccari. 

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte attacca il governo, accusandolo di aver svenduto il paese.

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Sono passati da obiettivo zero dazi a dover accontentarsi di dazi al 10% con 100mila posti di lavoro a rischio.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani non si sbilancia:

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“La trattativa è in corso, ancora ci sono tante opzioni sul tavolo, è prematuro dare un giudizio perché è veramente presto. Sono tanti i settori sui quali si sta discutendo, siamo in contatto con il Commissario Europeo Maroš Šefčovič, è inutile fare altre osservazioni”. 

Il commissario europeo, Raffaele Fitto, tuttavia spiega che:

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La Commissione europea sta ponendo in modo serio e credibile, con spirito aperto e costruttivo, anche nella consapevolezza di dover rivendicare le proprie posizioni. L'auspicio è quello che si trovi un accordo, ma evidentemente per raggiungere questo accordo bisogna essere in due.”

La questione dazi in sintesi:

Sintesi in tre punti della situazione riguardante i dazi annunciati da Trump e le possibili implicazioni per l’Italia:

  1. Trump annuncia nuove tariffe per 12 Paesi. Il presidente USA Donald Trump ha firmato 12 lettere, che verranno inviate lunedì a vari Stati, con l'intento di comunicare l’imposizione di nuovi dazi sui loro prodotti esportati negli Stati Uniti. Non è ancora noto se l’Italia sia tra i destinatari, ma è una possibilità, dato il suo ruolo di grande esportatore verso il mercato americano.
  2. Preoccupazione a Palazzo Chigi e in UE: Il governo italiano è in allerta in vista della scadenza del 9 luglio, quando potrebbe terminare la proroga che tiene congelati i dazi al 10%. Se non verrà raggiunto un accordo tra UE e USA, le tariffe potrebbero salire fino al 30%, con un ulteriore rischio di un dazio del 17% sui prodotti agricoli europei.
  3. Trattative in corso, ma clima teso: I negoziati tra USA e UE proseguono intensamente, ma finora non hanno prodotto risultati concreti. La linea dura adottata da Trump sta creando instabilità nei mercati e preoccupazione tra i governi europei. L’Italia, nel frattempo, teme gravi ripercussioni economiche, soprattutto per il settore agroalimentare, mentre si attende un accordo in extremis per evitare lo scontro commerciale.
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