Buon sangue portoricano non mente. Bad Bunny ha rilasciato l'ultimo di una lunga serie di successi e in una perfetta congiunzione astrale, ha scelto di pubblicare il suo singolo "Nuevayol" proprio in un giorno significativo come il 4 luglio per gli States.
Un inno alla Grande Mela - come suggerirebbe il titolo? O una celebrazione della famiglia, vista la tradizionale quinceañera in apertura al videoclip? A quanto pare niente di tutto questo e un curioso cameo (troppo simile alla voce di Donald Trump) ha aggiunto ancora più pepe a un brano che si prospetta molto "caldo".
Ecco cosa sappiamo di "Nuevayol" e del messaggio che si nasconde tra le sue strofe.
Ritmo travolgente e un videoclip retrò anni '70. Uno spaccato di quello che sembra a primo acchito un tranquillo pomeriggio a New York. La comunità portoricana si sta preparando alla grande festa di compleanno dell giovane protagonista 15enne.
Bad Bunny, margherita tra i capelli e completo celeste-grigio, si appresta a partecipare alla quinceañera. E mentre tutti ballano e si godono la festa, un gruppetto seduto a un tavolo ascolta la radio. È qui che arriva il colpo da maestro: una voce dalla cadenza un po' troppo evocativa di Trump trasmette un messaggio scuse.
Ma udite udite: le scuse sono tutte per gli immigrati negli Stati Uniti e la voce proclama:
Il cameo - che comincia al minuto 2:41 e finisce al minuto 3:05 - è diventato immediatamente virale. Questo il cuore della nuova critica alla politica anti-immigrazione dell'amministrazione Trump, che si collega agli ultimi singoli rilasciati dal cantante.
Questa la traduzione del discorso della misteriosa voce:
Poi, il video si chiuse, mostrando un lungo carosello di immagini in bianco e nero della diaspora dei cittadini portoricani, che dal loro Paese sono approdati a New York in cerca di opportunità migliori di vita. Un momento denso, culminato con una sola scritta: "Juntos somos mas fuertes" (in italiano: "insieme siamo più forti").
Sembra che lo showbiz abbiamo deciso di alzare la voce, ma in un modo tutto particolare. Dopo la sagace ironia di Diego Luna nel suo monologo al "Jimmy Kimmel Show", adesso è toccato a Bad Bunny raccogliere il testimone.
In realtà, il cantante 31enne ha cominciato già da un po' la sua personalissima critica al di nuovo eletto presidente USA. Anzi, "Nuevayol" è soltanto l'ultima manifestazione dello spirito che decisamente politico dell'album "Debí Tirar Más Fotos".
Otto mesi fa, ad esempio, l'artista di "MIA" è sceso in campo con un video di otto minuti interi dedicati a celebrare il suo Paese, dopo che il comico Tony Hinchcliffe aveva definito Porto Rico "un'isola galleggiante di spazzatura", durante un comizio di Trump al Madison Square Garden.
Adesso, "Nuevayol" segna la naturale risposta alla settimana del terrore condotta dall'ICE e dalle dichiarazioni che Trump ha rilasciato ai giornalisti, vantandosi del nuovissimo "Alligator Alcatraz", il complesso carcerario circondato da animali pericolosi.
Si tratta di un enorme magazzino, pieno di divisori in rete metallica e centinaia di letti a castello, costruito in soli 8 giorni e destinato a contenere 5mila detenuti dell'ICE. Alligatori, pantere, pitoni completano l'opera:
A questo, Bad Bunny ha detto no e in un'intervista per Rolling Stone ha fermamente dichiarato di voler essere più diretto e schietto sulle sue convinzioni politiche: "La gente è abituata agli artisti che diventano famosi e mainstream e non esprimono la propria opinione su questi argomenti, o se lo fanno, ne parlano in modo molto cauto. Ma io parlerò, e chi non è d'accordo non è obbligato ad ascoltarmi".