05 Jul, 2025 - 12:42

Esplosione via Nizza a Torino, quali sono le cause? L’ipotesi: “Non è stato un tragico incidente"

Esplosione via Nizza a Torino, quali sono le cause? L’ipotesi: “Non è stato un tragico incidente"

Un atto doloso, non un incidente: questa è l'ipotesi degli inquirenti sull'esplosione di via Nizza 389 a Torino, avvenuta nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 giugno 2025, intorno alle 3.

Il colpo di scena dopo le verifiche nei locali interessati dalla deflagrazione, che ha distrutto tre appartamenti del quinto piano del palazzo coinvolgendo anche altre abitazioni. Nello scoppio è morto il 33enne Jacopo Peretti e altre cinque persone, tra cui un ragazzino di 12 anni ancora ricoverato in ospedale, sono rimaste ferite.

Esplosione in via Nizza a Torino, quali sono le cause? L'ipotesi dolosa

Una prima ipotesi, vagliata dagli inquirenti, ipotizzava una fuga di gas. L'inquilina che abitava nella mansarda da cui sarebbero partite le fiamme non era in casa al momento dell'esplosione, bensì in vacanza all'isola d'Elba.

La donna, sentita dagli investigatori nei giorni scorsi, ha dichiarato di aver chiuso tutti gli impianti prima di partire e di non avere bombole all'interno dell'appartamento. 

Oggi la nuova, agghiacciante ipotesi, dopo gli accertamenti tecnici effettuati dai Vigili del Fuoco di Torino: sarebbero state trovate tracce di un innesco, come riporta l'edizione torinese de Il Corriere della Sera.

L'inchiesta per disastro e omicidio colposo sembrerebbe quindi superata, lasciando spazio a una pista dolosa.

Chi era il bersaglio dello scoppio?

Stando a quanto finora emerso, non sarebbe stato Jacopo Peretti, tifoso granata originario di Mazzè, il vero obiettivo dell'esplosione, bensì un altro inquilino dello stabile. Il giovane sarebbe una "vittima collaterale" del folle gesto criminale.

L'indagine, coordinata dalla pm Chiara Canepa e su cui vige il più stretto riserbo, è stata affidata alla squadra mobile, che sta svolgendo diverse verifiche. Il presunto autore potrebbe anche essere stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

"Ditemi com'è morto il mio Jacopo" ha chiesto il papà del giovane, distrutto dal dolore per una morte, alla luce delle nuove evidenze, ancora più ingiusta e assurda.

Feriti e sfollati

Un fortissimo boato aveva svegliato i residenti del quartiere Lingotto di Torino, che si erano riversati in strada. Jacopo Peretti, che da tempo viveva al quinto piano del palazzo in cui è avvenuto lo scoppio, è probabilmente morto nel sonno, travolto dalle fiamme.

Il suo corpo è stato trovato dopo diverse ore dalla deflagrazione, ricoperto dalle macerie.

Tra le persone rimaste ferite ci sono anche una bambina di sei anni e un ragazzino di dodici. La bimba è stata dimessa il giorno successivo all'esplosione, mentre il 12enne è ancora ricoverato in ospedale. Ha riportato ustioni sul 30% del corpo.

In totale, sono quarantaquattro le persone sfollate, ospitate da parenti e amici, oppure in albergo.

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