Il terzo giorno dell’incidente probatorio per il caso Garlasco, svoltosi il 4 luglio 2025, ha rappresentato un momento cruciale nell’ambito della nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli.
La giornata si è concentrata su analisi biologiche di alcuni reperti chiave: i tamponi prelevati dal corpo della vittima, le tracce ematiche su un frammento del tappetino del bagno e il capello trovato nella spazzatura, anche se quest’ultimo non è stato ancora sottoposto ad analisi approfondite.
Durante la sessione odierna, gli esperti hanno effettuato campionature biologiche sia sul tappetino insanguinato del bagno di casa Poggi sia sul corpo di Chiara.
Secondo quanto riferito dai consulenti delle parti, non sono emerse sorprese: i reperti erano già noti e già in passato erano stati oggetto di analisi. Tuttavia, la magistratura ha richiesto nuove indagini per escludere ogni dubbio e verificare la presenza di eventuali tracce biologiche diverse da quelle già identificate.
Sul frammento di tappetino, dove era stata rilevata una traccia non identificata, è stata confermata la natura ematica della stessa, come già stabilito in precedenza. I consulenti hanno ribadito che si tratta di sangue e, con un’altissima probabilità (99,9%), è sangue di Chiara Poggi.
Gli accertamenti sono ancora in corso, ma fino a questo punto non sono stati individuati elementi che possano ricondurre a fluidi biologici diversi da quelli attesi.
Per quanto riguarda i tamponi prelevati dal corpo della vittima, non sono state riscontrate tracce di particolare interesse.
Le analisi proteiche non hanno evidenziato la presenza di fluidi biologici anomali, e tutti i campioni di Chiara sono risultati privi di liquido seminale, dettaglio confermato anche dai consulenti della famiglia Poggi.
Uno degli elementi più attesi era rappresentato dal capello trovato nella spazzatura della casa, oggetto di grande attenzione mediatica e investigativa.
Tuttavia, nella giornata del 4 luglio, questo reperto non è stato ancora analizzato: gli esami di laboratorio verranno effettuati nei prossimi giorni, come confermato dagli inquirenti e dai consulenti delle parti.
Il capello, insieme ad altri oggetti sequestrati nella villetta (come cartoni di pizza, vaschette di yogurt e altri resti alimentari), è stato conservato per mesi in attesa di accertamenti che potrebbero rivelarsi determinanti per l’inchiesta.
La giornata si è svolta senza colpi di scena: nessuna nuova traccia attribuibile all’indagato Andrea Sempio è stata individuata tra i reperti esaminati finora.
Gli elementi raccolti confermano la presenza del DNA di Chiara Poggi, ma non emergono, almeno per ora, tracce biologiche riconducibili a terzi.
Questo rappresenta un punto a favore della difesa di Sempio, dal momento che le ipotesi avanzate dalla procura e dagli avvocati di Alberto Stasi (unico condannato in via definitiva) non hanno trovato riscontro nei reperti analizzati.
Resta comunque in sospeso la cosiddetta “prova regina”: il confronto del DNA trovato sotto le unghie di Chiara, che secondo l’accusa sarebbe compatibile con quello di Sempio. Su questo punto si giocherà probabilmente la parte più delicata dell’incidente probatorio, con una prevedibile battaglia tra i consulenti delle parti.