04 Jul, 2025 - 15:28

Aumento sigarette, alcol e bevande zuccherate: da quando scattano le nuove tasse sulla salute

Aumento sigarette, alcol e bevande zuccherate: da quando scattano le nuove tasse sulla salute

Aumento sigarette, alcol, bevande zuccherate: è questa la strategia lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per affrontare, in modo congiunto, l’emergenza sanitaria e quella finanziaria. Un piano ambizioso che punta a ridurre i decessi causati dalle malattie non trasmissibili e, parallelamente, ad aumentare le risorse pubbliche destinate alla sanità.

La proposta è chiara: incrementare del 50% il prezzo di tabacco, alcolici e soft drink grazie all’introduzione di accise sanitarie da parte degli Stati.

Il progetto, battezzato “3 by 35”, mira a ottenere entro il 2035 una trasformazione strutturale dei sistemi fiscali, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, ancora fortemente esposti a consumo elevato e tasse minime su prodotti nocivi.

Ma quali saranno gli effetti economici di una simile manovra? Come reagiranno mercati e consumatori? Quali sono le implicazioni per le politiche sanitarie nazionali?

Aumento sigarette, alcol, bevande zuccherate: come cambia il consumo

Secondo i dati più recenti, oltre il 75% dei decessi globali è legato a patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e tumori. In larga parte, queste condizioni sono riconducibili a fattori di rischio modificabili, come il consumo di sigarette, alcol e bevande zuccherate. Intervenire su questi driver diventa, quindi, una priorità per ridurre la pressione sui sistemi sanitari nazionali.

L’OMS propone l’introduzione di una tassazione minima pari al 50% sul prezzo finale di vendita. Non si tratta di una misura teorica: tra il 2012 e il 2022, oltre 140 Paesi hanno già aumentato le imposte sul tabacco, con effetti misurabili. In molti contesti si è osservato un calo del consumo e un aumento stabile delle entrate fiscali. Il meccanismo risulta particolarmente efficace tra i giovani e nelle fasce di reddito più basse, dove la sensibilità al prezzo è più alta.

Obiettivo 2035: più tasse su sigarette, alcol e zuccheri per 1.000 miliardi

L’obiettivo fissato dall’OMS è generare 1.000 miliardi di dollari in nuove entrate pubbliche entro il 2035. Le risorse raccolte attraverso le tasse sanitarie potrebbero finanziare sistemi di prevenzione, programmi di copertura sanitaria universale e investimenti in infrastrutture ospedaliere. In un contesto macroeconomico segnato da deficit strutturali e aumento del debito, la leva fiscale sui consumi nocivi rappresenta un’opzione concreta.

Secondo le stime, una strategia fiscale globale su sigarette, alcolici e bevande zuccherate consentirebbe di evitare 50 milioni di morti premature nei prossimi 50 anni. Il beneficio economico si estenderebbe anche alla produttività, con meno giornate lavorative perse per malattie croniche e una popolazione attiva più sana.

Il messaggio è chiaro: non si tratta solo di correggere comportamenti individuali, ma di riequilibrare costi e benefici a livello sistemico.

La situazione in Italia

Anche in Italia si è discusso di un possibile aumento del prezzo delle sigarette attraverso una “tassa di scopo”. L’ipotesi prevedeva 5 euro in più a pacchetto, destinati a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale. La misura non è entrata nella Legge di Bilancio 2025, ma l’iniziativa OMS potrebbe riaccendere il dibattito a partire dal prossimo anno.

Il consumo di bevande zuccherate tra i giovani italiani è in crescita. Il tabagismo resta elevato in particolar modo tra le fasce di reddito più basse, dove l’elasticità della domanda rende la leva fiscale più incisiva. Una tassazione progressiva su alcol e zuccheri aggiunti potrebbe ridurre la spesa sanitaria nel medio termine, allineandosi con le linee guida dell’OMS e dell’Unione Europea.

L’eliminazione degli incentivi fiscali ai produttori di prodotti dannosi, così come suggerito dall’OMS, potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso un sistema più coerente ed efficiente. L’aumento dei prezzi è una scelta politica, ma anche una strategia economica fondata su evidenze ormai consolidate.

LEGGI ANCHE