Nel cuore della provincia pavese, il caso di Garlasco continua a suscitare domande e inquietudini, a distanza di anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Un nuovo tassello si aggiunge al mosaico di testimonianze grazie alle rivelazioni dell’amica di Stefania Cappa, figura chiave nei giorni immediatamente successivi al delitto. La donna, che ha scelto di parlare pubblicamente solo ora, ha raccontato cosa le disse Stefania la mattina in cui Chiara fu uccisa, gettando nuova luce su una delle giornate più drammatiche della cronaca italiana.
Il 13 agosto 2007 Chiara Poggi, giovane e stimata cittadina di Garlasco, fu trovata senza vita nella sua abitazione. L’omicidio scosse profondamente la comunità e diede il via a una lunga e complessa indagine, che ha visto alternarsi sospetti, colpi di scena e processi mediatici. In questo quadro, ogni dettaglio e ogni testimonianza acquisiscono un peso determinante per comprendere la dinamica dei fatti.
Stefania Cappa è una delle cugine di Chiara. La loro frequentazione era nota in paese, così come il rapporto di fiducia che le legava. Proprio per questa vicinanza, Stefania fu tra le prime persone ascoltate dagli inquirenti. Tuttavia, solo ora emerge il racconto di una sua amica, che riferisce quanto accaduto nelle ore immediatamente successive al delitto.
Secondo quanto riportato, l’amica di Stefania Cappa ha dichiarato che, la mattina dell’omicidio, Stefania le confidò di aver visto Chiara alle ore 11. Questa informazione, se confermata, potrebbe avere implicazioni significative rispetto all’orario della morte di Chiara e alla ricostruzione degli ultimi movimenti della giovane. L’amica ha spiegato:
Questa dichiarazione, rimasta finora inedita, aggiunge un elemento di incertezza rispetto alle testimonianze raccolte all’epoca, che avevano collocato la morte di Chiara in una fascia oraria più ristretta.
Il dettaglio fornito dall’amica di Stefania Cappa potrebbe riaprire la discussione sull’esatto orario del delitto. Se Chiara fosse stata effettivamente vista viva alle 11, alcune delle ricostruzioni finora accettate potrebbero essere messe in discussione. Gli inquirenti, infatti, avevano basato parte delle loro ipotesi su testimonianze che collocavano la morte della giovane in una fascia oraria precedente.
Inoltre, la testimonianza rilancia il tema delle memorie e delle percezioni nei momenti di forte stress emotivo. L’amica di Stefania sottolinea come, nei giorni successivi, la stessa Stefania fosse sconvolta e confusa, tanto da non ricordare con precisione alcuni dettagli o da temere di essere fraintesa dagli investigatori.
La rivelazione ha riacceso l’attenzione dei media e della comunità di Garlasco, che da anni cerca risposte definitive su quanto accaduto. Molti cittadini ricordano il clima di sospetto e paura che si diffuse dopo il delitto, e come ogni nuova testimonianza venga accolta con una miscela di speranza e scetticismo.
Le autorità, per ora, non hanno rilasciato commenti ufficiali sulla nuova testimonianza, ma fonti vicine agli inquirenti fanno sapere che ogni elemento utile sarà valutato con attenzione, anche alla luce delle numerose perizie e dei processi che hanno già scandagliato ogni aspetto della vicenda.
Il caso Garlasco resta uno dei misteri più discussi della cronaca nera italiana. La voce dell’amica di Stefania Cappa rappresenta un ulteriore tassello in una storia fatta di silenzi, dubbi e verità parziali. Resta da capire se questa nuova testimonianza potrà davvero contribuire a fare luce su quanto accaduto quella tragica mattina d’estate, o se si aggiungerà all’elenco delle domande ancora senza risposta.