03 Jul, 2025 - 09:53

Dichiarazione dei redditi 2025: chi è esonerato dal 730 e quali redditi non vanno dichiarati

Dichiarazione dei redditi 2025: chi è esonerato dal 730 e quali redditi non vanno dichiarati

La dichiarazione dei redditi 2025 rappresenta un passaggio annuale necessario. Tuttavia, esistono diversi casi in cui si può essere esonerati dal Modello 730 o dal Modello Redditi. Non c’è una soglia fissa: tutto dipende dal tipo di reddito percepito, dal suo importo e dal fatto che sia già stato tassato.

Chi può non compilare nulla? In quali casi si può evitare il 730 pur avendo percepito somme durante l’anno? E cosa succede se si hanno più fonti di reddito o attività occasionali? 

Prima di approfondire il discorso nei dettagli, vi consigliamo la visione del video YouTube di Lavoro e Diritti sull'argomento.

Quando la dichiarazione dei redditi 2025 non è obbligatoria

Secondo le attuali istruzioni ministeriali, non tutti sono obbligati a presentare il Modello 730/2025. Alcuni contribuenti possono evitare la dichiarazione dei redditi se hanno percepito solo:

  • redditi esenti IRPEF, come pensioni sociali o indennità INAIL;
  • redditi soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta alla fonte a titolo definitivo, come interessi su conti correnti, BOT, CCT, o cedole obbligazionarie;
  • compensi sportivi dilettantistici entro i limiti previsti dalla normativa;
  • borse di studio esenti secondo quanto stabilito dalla legge.

Anche i lavoratori dipendenti con un solo datore di lavoro durante l’anno, che ha eseguito i conguagli fiscali, possono non presentare il 730. Tra le soglie reddito 2025 da tenere a mente:

  • fino a 7.500 euro per pensionati, con aggiunta di terreni (max 185,92 €) e abitazione principale;
  • 3.000 euro annui di reddito complessivo, escludendo la casa di residenza;
  • 8.000 euro per lavoratori dipendenti con contratto unico per l’intero anno.

Chi possiede solo l’abitazione principale (con box o cantina) e nessun altro immobile non è tenuto alla dichiarazione, poiché il reddito della prima casa non concorre al calcolo IRPEF in molti casi. Tuttavia, la presenza di altri immobili, in particolare se affittati, fa decadere l’esonero.

Redditi misti e occasionali: soglie e obblighi da rispettare

I contribuenti che nel 2025 ricevono redditi da attività occasionali devono prestare particolare attenzione. Anche se soggetti a ritenuta d’acconto del 20%, i compensi occasionali devono essere dichiarati se:

  • superano i 4.800 euro;
  • si sommano ad altri redditi che fanno oltrepassare le soglie di esonero;
  • superano i 5.000 euro, attivando l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Inoltre, chi ha cambiato datore di lavoro o ha avuto più rapporti brevi durante l’anno può essere tenuto alla dichiarazione se l’ultimo sostituto d’imposta non ha effettuato il conguaglio per i redditi percepiti.

Per quanto riguarda la cedolare secca, anche se l’imposta sostitutiva semplifica la tassazione degli affitti, è comunque necessario inserire i redditi da locazione nel Modello Redditi o nel 730. L’esonero non vale in questi casi.

Anche i redditi fondiari minimi, come piccoli appezzamenti di terreno o immobili non locati, possono incidere nel conteggio totale e far scattare l’obbligo di dichiarazione in presenza di altri redditi.

Quando conviene presentare la dichiarazione dei redditi anche se non obbligatoria

In molti casi, fare il Modello 730 conviene anche se non è obbligatorio. Il motivo principale è ottenere un rimborso fiscale per spese che danno diritto a detrazione. Tra queste:

  • spese mediche e farmaceutiche;
  • interessi su mutuo prima casa;
  • spese scolastiche dei figli;
  • ristrutturazioni edilizie o bonus mobili;
  • contributi previdenziali volontari o assistenziali.

Chi ha avuto ritenute IRPEF più alte del dovuto può recuperarle attraverso la dichiarazione, anche se tecnicamente era esonerato.

È utile anche per aggiornare dati anagrafici o familiari e correggere errori nel modello 730 precompilato fornito dall’Agenzia delle Entrate.

Chi omette la dichiarazione pur essendo obbligato rischia sanzioni salate (dal 120% al 240%), oltre agli interessi. Nei casi più gravi, quando l’imposta evasa supera 50.000 euro, scatta il reato penale.

Infine, i pensionati che percepiscono integrazioni al minimo o assegni legati al reddito devono comunque presentare il modello RED INPS, anche in assenza di obbligo di 730.

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