L’aumento dei prezzi ha reso più difficile la vita di molte famiglie italiane, mettendo in evidenza le crescenti disuguaglianze sociali. Per sostenere chi si trova in difficoltà, il Governo ha introdotto e aggiornato diverse misure di sostegno al reddito, come l’Assegno di Inclusione (ADI), l’Assegno sociale e l’Assegno ordinario di invalidità (AOI).
Una delle novità più importante riguarda l'eliminazione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE, facilitando l’accesso alle prestazioni per chi possiede risparmi investiti.
Con la circolare n. 23 del 28 gennaio 2025, l'INPS ha aggiornato i requisiti per accedere a queste prestazioni e ha definito i nuovi importi, validi fino al 31 dicembre 2025. Per il 2026, è invece prevista una rivalutazione degli importi in base all'andamento dell'inflazione.
Molti cittadini non sanno quali prestazioni possono richiedere, come funzionano i requisiti o se sia possibile ricevere più misure contemporaneamente.
Le domande più frequenti riguardano la compatibilità tra assegni e i requisiti di accesso. Ad esempio, ci si chiede: “Posso richiedere l’Assegno di Inclusione se già percepisco l’Assegno Sociale? Oppure: chi lavora può ricevere l’Assegno Ordinario di Invalidità? E ancora: l’Assegno Ordinario di Invalidità si trasforma in pensione?
Per accedere a queste prestazioni, infatti, è necessario rispettare specifici requisiti, compresi quelli legati alla situazione economica dell’intero nucleo familiare. Inoltre, alcune misure richiedono condizioni particolari, come limiti anagrafici o condizioni fisiche specifiche.
In questo articolo rispondiamo proprio a queste e altre domande frequenti, illustrando caratteristiche, requisiti, importi e le possibili combinazioni tra ADI, Assegno Sociale e AOI.
Con l’introduzione dell’Assegno di Inclusione (ADI), il Governo ha eliminato definitivamente il Reddito di cittadinanza. Attivo dal 1° gennaio 2024, l’ADI rappresenta oggi la principale misura per il contrasto alla povertà e per favorire l’inclusione sociale e lavorativa.
L’Assegno di Inclusione è riservato ai nuclei familiari in difficoltà economica che includano almeno una delle seguenti condizioni: la presenza di minori, persone con disabilità, componenti con più di 60 anni o soggetti presi in carico dai servizi sociali.
Per accedere alla misura, è necessario avere un ISEE non superiore a 9.360 euro e rispettare precisi requisiti economici e patrimoniali. Oltre a ciò, è richiesto l’impegno in percorsi di formazione o inserimento lavorativo, promossi dai servizi per il lavoro o dai centri per l’impiego.
L’importo mensile base può arrivare fino a 500 euro, con un’integrazione fino a 630 euro per i nuclei composti esclusivamente da over 67 o da persone con disabilità grave. Inoltre, è previsto un contributo per l’affitto fino a un massimo di 3.360 euro all’anno.
L’ADI viene erogato per un massimo di 18 mesi e può essere rinnovato per ulteriori 12, ma solo dopo un mese di sospensione. Proprio per questo motivo, molti beneficiari stanno ricevendo in queste settimane l’ultima mensilità (luglio 2025), prima del mese di pausa previsto per aggiornare la domanda. Se però il richiedente è attivamente coinvolto in un progetto di attivazione sociale o lavorativa, la sospensione non si applica.
L’Assegno sociale, che ha sostituito la vecchia pensione sociale, è una prestazione economica destinata a persone con redditi molto bassi e almeno 67 anni di età.
Ne hanno diritto i cittadini italiani, comunitari o stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni in modo continuativo.
Per il 2025, l’importo base dell’assegno è pari a 538,69 euro al mese, erogato per 13 mensilità. L’importo effettivo può variare in base al reddito personale o, se il richiedente è sposato, anche a quello del coniuge. Se il reddito supera la soglia prevista, l’assegno può essere ridotto o non spettare.
Va ricordato che l’Assegno Sociale non è reversibile: si interrompe con la morte del beneficiario e non può essere trasferito ad altri familiari.
Inoltre, l’INPS verifica ogni anno la permanenza dei requisiti per il rinnovo della prestazione.
L’Assegno ordinario di invalidità (AOI) è una prestazione previdenziale destinata ai lavoratori che, a causa di problemi di salute, hanno visto ridotta la propria capacità lavorativa di almeno due terzi (pari o superiore al 67%).
La misura può essere richiesta da cittadini tra i 18 e i 67 anni che abbiano almeno 5 anni di contributi, di cui 3 maturati nei 5 anni precedenti la domanda.
L’importo dell’assegno dipende dalla retribuzione e dai contributi effettivamente versati nel corso della carriera lavorativa.
L’AOI ha una durata iniziale di 3 anni e può essere rinnovato per altre due volte. Dopo il terzo rinnovo consecutivo, l’assegno diventa permanente.
È importante sapere che è compatibile con il lavoro, ma se il reddito da attività lavorativa supera determinati limiti, l’importo può essere ridotto del 25% o del 50%, o addirittura sospeso.
Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di percepire più prestazioni economiche insieme. In alcuni casi, l’Assegno di Inclusione (ADI), l’Assegno Ordinario di Invalidità (AOI) e l’Assegno Sociale possono essere cumulati, ma solo rispettando specifici limiti di reddito e condizioni.
Ecco cosa prevede la normativa:
Per ulteriori dettagli e per sapere se hai diritto alle misure, puoi consultare il sito ufficiale dell’INPS (www.inps.it) accedendo con le tue credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, puoi contattare il Contact Center INPS al numero gratuito 803 164 da rete fissa, oppure al 06 164 164 da rete mobile.