02 Jul, 2025 - 17:25

Liliana Resinovich, le rivelazioni della cugina Silvia Radin: ecco cosa ha detto su Visintin

Liliana Resinovich, le rivelazioni della cugina Silvia Radin: ecco cosa ha detto su Visintin

Il caso della morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a Trieste nel dicembre 2021 e ritrovata senza vita alcune settimane dopo, continua a sollevare interrogativi e polemiche. A riaccendere i riflettori sulla vicenda sono state le dichiarazioni di Silvia Radin, cugina della vittima, che in una recente intervista a "Quarto Grado" ha lanciato accuse pesanti nei confronti di Sebastiano Visintin, marito di Liliana. Le sue parole hanno alimentato nuovi sospetti e acceso il dibattito pubblico su un caso che, a distanza di anni, resta ancora senza una verità definitiva.

Le dichiarazioni di Silvia Radin su Visintin

Silvia Radin ha raccontato di aver avuto un rapporto molto stretto con Liliana, tanto da poter cogliere i segnali di disagio che la cugina avrebbe vissuto negli ultimi tempi. Secondo Radin, Liliana avrebbe confidato di aver subito maltrattamenti da parte del marito. “L’ha picchiata sicuramente”, ha dichiarato senza mezzi termini, sottolineando come Liliana, quando si trovava a casa sua, apparisse tranquilla e serena, mentre in presenza di Visintin sarebbe diventata più chiusa e timorosa.

La cugina ha inoltre aggiunto che, durante le visite a casa sua, Liliana si sarebbe comportata come “un agnellino”, lasciando intendere che trovava in quell’ambiente un rifugio sicuro rispetto alla tensione vissuta in famiglia. Queste affermazioni hanno inevitabilmente gettato nuove ombre sulla figura di Sebastiano Visintin, già al centro delle indagini e delle speculazioni mediatiche per il suo comportamento ambiguo e alcune dichiarazioni rilasciate dopo la scomparsa della moglie.

Il contesto delle accuse

Le parole di Silvia Radin si inseriscono in un quadro già complesso, in cui le ipotesi su quanto accaduto a Liliana Resinovich si sono alternate tra suicidio, allontanamento volontario e omicidio. La famiglia della vittima, in particolare il fratello Sergio e la stessa Silvia Radin, ha sempre sostenuto la necessità di approfondire la pista dell’omicidio, ritenendo improbabile che Liliana si sia tolta la vita senza lasciare alcun segno o messaggio d’addio.

Secondo quanto riferito da Radin, Liliana avrebbe confidato a più riprese il suo disagio, ma avrebbe avuto paura di denunciare apertamente la situazione, temendo ripercussioni. “Quando veniva qui era un agnellino, ma appena si parlava di tornare a casa cambiava completamente atteggiamento”, ha raccontato la cugina, lasciando intendere che la donna vivesse una situazione di forte pressione psicologica.

Il ruolo di Sebastiano Visintin

Sebastiano Visintin, marito di Liliana, è stato ascoltato più volte dagli inquirenti e ha sempre respinto ogni accusa, sostenendo di aver amato la moglie e di non aver mai avuto comportamenti violenti nei suoi confronti. Tuttavia, le parole di Silvia Radin hanno riacceso i sospetti e portato l’attenzione su alcuni aspetti mai chiariti della vicenda. In particolare, la cugina ha sottolineato come Visintin, in pubblico, si mostrasse sempre gentile e premuroso, mentre in privato la situazione sarebbe stata ben diversa.

Un altro elemento emerso dalle dichiarazioni di Radin riguarda la gestione della casa e dei rapporti familiari: secondo la donna, Liliana avrebbe subito un controllo costante da parte del marito, che avrebbe limitato la sua libertà e la possibilità di confidarsi con amici e parenti.

Le reazioni e gli sviluppi

Le dichiarazioni di Silvia Radin hanno avuto un forte impatto mediatico, spingendo molti a chiedere una riapertura delle indagini o almeno un approfondimento delle piste legate a possibili maltrattamenti domestici. Al momento, tuttavia, non sono emersi elementi nuovi tali da modificare il quadro investigativo, ma la testimonianza della cugina di Liliana potrebbe rappresentare un tassello importante per ricostruire il contesto in cui la donna viveva negli ultimi mesi della sua vita.

Il caso Resinovich, dunque, si conferma uno dei più complessi e controversi degli ultimi anni, con una verità ancora lontana e una famiglia che continua a chiedere giustizia e chiarezza sulle reali cause della morte di Liliana.

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