Sono passate due settimane dalla scomparsa di Francesca De Vivo Tino, la ventenne scomparsa da Avellino in circostanze allarmanti il 20 giugno 2025.
La giovane si è allontanata dalla propria abitazione, che condivide con i genitori, e non ha più fornito sue notizie.
In passato era già accaduto un episodio simile, ma nulla che potesse far presagire un silenzio così lungo, che ormai perdura da troppo tempo.
I coniugi hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e le ricerche sono ufficialmente attive: la speranza è che la giovane possa rientrare autonomamente nel minor tempo possibile.
La ragazza sta attraversando un periodo di fragilità e ha necessità di seguire una specifica terapia farmacologica: qualora non lo facesse, potrebbe incorrere in conseguenze irreversibili.
Tag24 ha intervistato in esclusiva i genitori per ricostruire insieme i punti salienti di questa drammatica vicenda.
Si rammenta che le testimonianze contenute in questo articolo sulla scomparsa di Francesca De Vivo Tino derivano da una comunicazione diretta tra Tag24 e i genitori della 20enne.
"Nostra figlia si è allontanata il 16 giugno 2025, era un lunedì: aveva detto che sarebbe uscita per una passeggiata con le amiche, ma così non è stato...", racconta a Tag24 il padre di Francesca De Vivo.
"Era stata avvistata ad Avellino fino al 19 giugno. Dal 20, invece, si è spostata a Napoli e si trovava insieme a un ragazzo, con il quale siamo attualmente in contatto. Ci ha detto che ora non è più con lei…".
"Dopo quattro giorni di comunicazioni mediante messaggistica istantanea, ho ricevuto il 20 giugno una telefonata in cui Francesca mi chiedeva di tornare a casa e se potessi andare a prenderla...", prosegue il papà, preoccupato.
"Purtroppo ero ricoverato in ospedale e non potevo andare fisicamente lì per riportarla da noi… Le ho detto di salire sul primo bus, in quel caso quello delle 20..."."
"Conosceva perfettamente la strada di casa e voleva tornare da noi…", continua il padre.
"Questo ragazzo, asserendo di essere il fidanzato, ci aveva promesso che l’avrebbe fatta salire su un pullman Air diretto ad Avellino, in partenza dal Metropark di Stazione Garibaldi a Napoli".
"Ma purtroppo, qui da noi, non è mai più arrivata", racconta con voce rotta la madre.
"Temiamo che possa esserle accaduto qualcosa. Confidiamo che sia già arrivata ad Avellino, ma se così non fosse, le ricerche devono concentrarsi su Napoli, nelle zone limitrofe e in Irpinia", aggiunge.
"Chiediamo a tutti i controllori delle società Air, Flixbus, Caputo Bus, Acierno, Itabus, nonché a Trenitalia, Italo e alla Circumvesuviana di tenere assolutamente gli occhi aperti: nostra figlia potrebbe trovarsi ovunque", afferma la madre.
"L’appello è rivolto anche a turisti, pendolari, ma soprattutto ai dipendenti del Metropark di Napoli e delle attività limitrofe, come bar e supermercati."
"Se la vedete, contattate immediatamente il 112. Potrebbe vertere in stato confusionale, non lasciatela andare, osservatela da lontano fino all’arrivo degli agenti", conclude con voce carica di speranza.
"È alta un metro e cinquanta, corporatura esile, capelli e occhi castani: il suo abbigliamento dopo tutto questo tempo potrebbe essere cambiato".
"Chiunque stia ospitando mia figlia deve capire che non la sta affatto aiutando. Anzi, sta facendo l’esatto contrario…", sottolinea con fermezza la madre di Francesca De Vivo.
"Francesca deve seguire la sua terapia farmacologica: l’ha interrotta da troppo tempo e questo potrebbe causarle conseguenze irreversibili."
"Se c’è una persona con lei — magari la stessa che le ha fatto spegnere il cellulare a 00:20 del 21 giugno 2025— deve riportarla subito al primo comando di polizia o dei carabinieri o semplicemente farla rientrare...".
"Le ricerche sono attive e mia figlia deve tornare a casa, in un modo o nell’altro".
"È una ragazza buona, si fida troppo facilmente degli altri. Confidiamo che chi è con lei faccia la scelta giusta e la riporti dai suoi genitori: le uniche due persone che la amano davvero", conclude.