27 Jun, 2025 - 13:43

Medio Oriente, ecco cosa ha proposto Trump all'Iran per consolidare la pace

Medio Oriente, ecco cosa ha proposto Trump all'Iran per consolidare la pace

Negli ultimi giorni, la diplomazia internazionale ha assistito a una svolta inattesa nei rapporti tra Stati Uniti e Iran. Dopo settimane segnate da scontri militari tra Iran e Israele e raid americani contro siti nucleari iraniani, l’amministrazione Trump ha messo sul tavolo una proposta senza precedenti per tentare di riportare Teheran al tavolo dei negoziati e allontanare la minaccia nucleare dal Medio Oriente.

La proposta di Trump all'Iran: 30 miliardi di dollari e incentivi economici

Secondo quanto riportato dalla CNN e confermato da numerose fonti diplomatiche, la bozza statunitense prevede una serie di incentivi economici di portata storica. Gli Stati Uniti hanno offerto all’Iran la possibilità di accedere a un pacchetto di aiuti tra i 20 e i 30 miliardi di dollari, destinati esclusivamente alla realizzazione di un programma nucleare civile, quindi non militare e privo dell’arricchimento dell’uranio. Questi fondi non arriverebbero direttamente da Washington, ma sarebbero messi a disposizione dai partner arabi degli Stati Uniti, in particolare dai paesi del Golfo, che agirebbero da finanziatori e garanti del progetto.

Oltre al sostegno finanziario, la proposta comprende anche l’alleggerimento di alcune sanzioni economiche che da anni soffocano l’economia iraniana e la possibilità per Teheran di accedere a circa 6 miliardi di dollari di fondi congelati all’estero. Si tratta di una mossa che punta a dare respiro all’economia iraniana, duramente provata dall’isolamento internazionale, e a creare un clima favorevole al dialogo.

Il nodo: stop all’arricchimento dell’uranio

L’elemento centrale e non negoziabile della proposta americana è la richiesta che l’Iran rinunci completamente all’arricchimento dell’uranio, attività che rappresenta il principale ostacolo alla fiducia internazionale e il cuore delle preoccupazioni di sicurezza per Israele, Stati Uniti e i loro alleati. In cambio, Teheran potrebbe sviluppare un programma nucleare civile, sotto stretto controllo internazionale, con la supervisione di un consorzio regionale e la possibilità di costruire nuovi impianti (come quello destinato a sostituire il sito di Fordow, distrutto dai recenti bombardamenti).

I dettagli della trattativa

La proposta è stata illustrata dall’inviato speciale Steve Witkoff in un incontro riservato alla Casa Bianca, cui hanno partecipato anche emissari dei paesi del Golfo, incaricati di fare da intermediari con Teheran. L’incontro si è tenuto il 20 giugno, appena un giorno prima degli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani. Nonostante la tensione altissima, i canali diplomatici non si sono mai interrotti e le discussioni sono proseguite anche dopo il cessate il fuoco tra Iran e Israele.

Trump ha dichiarato pubblicamente di non considerare essenziale il raggiungimento di un accordo, ma ha lasciato intendere che i colloqui potrebbero proseguire nelle prossime settimane, segno che la diplomazia resta attiva e che la Casa Bianca valuta seriamente la possibilità di una svolta storica.

La posizione iraniana

Dal canto suo, l’Iran ha accolto la proposta con cautela. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha dichiarato che “gli errori degli Stati Uniti hanno reso la questione nucleare molto più complessa”, sottolineando come la guerra abbia complicato il percorso verso una soluzione pacifica. Teheran non ha escluso la possibilità di un accordo, ma ha ribadito di voler valutare attentamente ogni proposta, soprattutto per quanto riguarda la sovranità sul proprio programma nucleare e la gestione dell’arricchimento dell’uranio.

Uno scenario in evoluzione

La proposta americana rappresenta una svolta rispetto alla strategia della “massima pressione” adottata negli ultimi anni. Si passa da una logica di scontro a una di incentivo economico e cooperazione regionale, con l’obiettivo di garantire la sicurezza globale e ridurre i rischi di proliferazione nucleare in Medio Oriente.

Resta da vedere se l’Iran accetterà di abbandonare definitivamente l’arricchimento dell’uranio in cambio di investimenti e alleggerimenti delle sanzioni. Ma la partita è aperta, e la posta in gioco è la stabilità di un’intera regione.

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