Stefano Nazzi è una delle voci più autorevoli e riconoscibili del giornalismo italiano contemporaneo, specializzato in cronaca nera e giudiziaria. Dal 2025 affianca Francesca Fagnani nel nuovo programma di Rai 2 Belve Crime, spin-off del celebre Belve, portando la sua esperienza e il suo stile unico all’interno di un format che indaga i grandi casi di cronaca italiana.
Nato a Roma il 22 ottobre 1961, sotto il segno della Bilancia, Nazzi si è trasferito da bambino a Milano, città in cui è cresciuto e dove tuttora risiede. Nonostante le sue origini romane, si definisce infatti “milanese da sempre”, avendo trascorso la maggior parte della sua vita nel capoluogo lombardo.
Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo Cesare Beccaria di Milano, ha iniziato la sua carriera giornalistica, che lo ha portato a diventare una delle figure di riferimento nel panorama del true crime italiano.
La vita privata di Stefano Nazzi è avvolta da una riservatezza quasi assoluta. Nonostante la crescente popolarità e la presenza mediatica, Nazzi ha sempre scelto di mantenere il massimo riserbo sulla sua sfera personale. Non sono disponibili informazioni pubbliche riguardo a una moglie, compagna o figli.
Anche nelle rare interviste, il giornalista si limita a pochi dettagli, confermando solo il suo legame con Milano e la famiglia d’origine che lo ha portato nel capoluogo lombardo da piccolo. Questa discrezione è coerente con il suo stile professionale, improntato alla sobrietà e all’assenza di spettacolarizzazione, sia nei racconti di cronaca sia nella gestione della propria immagine.
La carriera di Stefano Nazzi si sviluppa su più decenni e attraversa numerosi ambiti dell’informazione:
Nel 2025, Stefano Nazzi viene scelto per affiancare Francesca Fagnani a Belve Crime. Nel programma, Nazzi introduce ogni caso e ogni ospite, offrendo un contesto preciso e approfondito prima delle interviste della conduttrice. Il suo contributo è fondamentale per inquadrare le vicende giudiziarie e i personaggi protagonisti, grazie alla sua capacità di narrare la cronaca con chiarezza, equilibrio e senza morbosità.
Nazzi è riconosciuto per il suo stile asciutto, analitico e mai sensazionalistico. La sua cifra distintiva è la capacità di raccontare il crimine senza spettacolarizzare il dolore, cercando di comprendere le dinamiche profonde che portano alle tragedie umane. Questo approccio gli ha permesso di conquistare un pubblico vasto e trasversale, diventando un punto di riferimento per chi cerca un’informazione seria e approfondita sul true crime italiano.