09 Jun, 2025 - 21:39

Stefano Nazzi: età, origini e biografia del giornalista

Stefano Nazzi: età, origini e biografia del giornalista

Stefano Nazzi è una delle voci più autorevoli e riconoscibili del giornalismo italiano contemporaneo, specializzato in cronaca nera e giudiziaria. Dal 2025 affianca Francesca Fagnani nel nuovo programma di Rai 2 Belve Crime, spin-off del celebre Belve, portando la sua esperienza e il suo stile unico all’interno di un format che indaga i grandi casi di cronaca italiana.

Stefano Nazzi: età e origini

Nato a Roma il 22 ottobre 1961, sotto il segno della Bilancia, Nazzi si è trasferito da bambino a Milano, città in cui è cresciuto e dove tuttora risiede. Nonostante le sue origini romane, si definisce infatti “milanese da sempre”, avendo trascorso la maggior parte della sua vita nel capoluogo lombardo.

Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo Cesare Beccaria di Milano, ha iniziato la sua carriera giornalistica, che lo ha portato a diventare una delle figure di riferimento nel panorama del true crime italiano.

Stefano Nazzi: moglie e figli

La vita privata di Stefano Nazzi è avvolta da una riservatezza quasi assoluta. Nonostante la crescente popolarità e la presenza mediatica, Nazzi ha sempre scelto di mantenere il massimo riserbo sulla sua sfera personale. Non sono disponibili informazioni pubbliche riguardo a una moglie, compagna o figli.

Anche nelle rare interviste, il giornalista si limita a pochi dettagli, confermando solo il suo legame con Milano e la famiglia d’origine che lo ha portato nel capoluogo lombardo da piccolo. Questa discrezione è coerente con il suo stile professionale, improntato alla sobrietà e all’assenza di spettacolarizzazione, sia nei racconti di cronaca sia nella gestione della propria immagine.

Carriera: dagli esordi al successo

La carriera di Stefano Nazzi si sviluppa su più decenni e attraversa numerosi ambiti dell’informazione:

  • Esordi: Inizia a lavorare per il mensile Class e il settimanale MF Milano Finanza, per poi passare a scrivere di turismo su Bell’Europa e collaborare con diverse testate del Gruppo Mondadori.
  • Giornalista professionista: Nel marzo 1991 ottiene l’iscrizione all’Albo della Regione Lombardia, diventando giornalista professionista.
  • Ruoli di responsabilità: Nel 2002 assume il ruolo di vicedirettore del magazine Donna, diretto da Daria Bignardi, e nel 2005 entra nella redazione di Gente, dove si specializza in cronaca nera, rimanendo per oltre 18 anni e ricoprendo anche la carica di vice direttore.
  • Il Post e il fenomeno podcast: Nel 2021 approda a Il Post, dove propone e realizza Indagini, un podcast che racconta i casi di cronaca nera più celebri e controversi della storia italiana. Il podcast si distingue per il tono pacato, l’analisi dettagliata delle indagini e l’assenza di sensazionalismo, diventando rapidamente un fenomeno di costume e vincendo nel 2023 due premi agli Italian Podcast Awards (miglior podcast e miglior podcast True Crime).
  • Altri progetti: Oltre a Indagini, Nazzi ha ideato Altre Indagini (podcast riservato agli abbonati de Il Post) e ha condotto Delitti in famiglia su Rai 2, docuserie incentrata su omicidi avvenuti in contesti domestici.
  • Libri: È autore di diversi libri, tra cui Kronaka: Viaggio nel cuore oscuro del Nord (2011), Il volto del male (2023) e Canti di Guerra. Conflitti, vendette, amori nella Milano degli anni Settanta (2024), opere che esplorano la criminalità italiana con rigore e profondità.

Il ruolo a Belve Crime

Nel 2025, Stefano Nazzi viene scelto per affiancare Francesca Fagnani a Belve Crime. Nel programma, Nazzi introduce ogni caso e ogni ospite, offrendo un contesto preciso e approfondito prima delle interviste della conduttrice. Il suo contributo è fondamentale per inquadrare le vicende giudiziarie e i personaggi protagonisti, grazie alla sua capacità di narrare la cronaca con chiarezza, equilibrio e senza morbosità.

Stile e riconoscimenti

Nazzi è riconosciuto per il suo stile asciutto, analitico e mai sensazionalistico. La sua cifra distintiva è la capacità di raccontare il crimine senza spettacolarizzare il dolore, cercando di comprendere le dinamiche profonde che portano alle tragedie umane. Questo approccio gli ha permesso di conquistare un pubblico vasto e trasversale, diventando un punto di riferimento per chi cerca un’informazione seria e approfondita sul true crime italiano.

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