Tamara Ianni è una delle figure chiave nella lotta contro la criminalità organizzata a Ostia, grazie alla sua collaborazione con la giustizia che ha contribuito a smantellare il clan Spada, una delle famiglie più potenti e temute della malavita romana. La sua storia, segnata da minacce, violenze e coraggio, rappresenta un caso emblematico di come la collaborazione di civili possa risultare decisiva nello svelare i retroscena di un sistema criminale che per anni ha dominato il territorio.
Le informazioni pubbliche su Tamara Ianni sono limitate, soprattutto per motivi di sicurezza legati alla sua collaborazione con la giustizia. Non sono disponibili dati ufficiali sulla sua età o sul luogo di nascita, ma dalle cronache e dalle interviste emerge che fosse la compagna di Michael Cardoni, figlio di Massimo Cardoni (gambizzato nell’ottobre 2015) e nipote di Giovanni Galleoni, noto boss della malavita di Ostia detto “Baficchio”. Tamara viveva quindi all’interno di un ambiente fortemente legato al crimine organizzato, in un contesto familiare e sociale dove la paura e la violenza erano elementi quotidiani.
La sua vita privata è stata segnata dalla convivenza con Michael Cardoni e dalle pressioni esercitate dal clan Spada, che negli anni si è imposto come nuovo gruppo di potere criminale a Ostia. La coppia era spesso oggetto di minacce e intimidazioni, soprattutto dopo che il potere della famiglia Cardoni e dei loro alleati era stato progressivamente eroso dagli Spada, che avevano acquisito il controllo di case popolari e attività economiche illecite nel quartiere.
Tamara Ianni è diventata famosa per la sua testimonianza nelle indagini contro il clan Spada, in particolare nell’ambito dell’operazione “Sub Urbe”, che ha portato all’arresto di numerosi esponenti della famiglia. La sua collaborazione è stata fondamentale per ricostruire la storia criminale del clan, le dinamiche di potere e i metodi violenti utilizzati per imporsi sul territorio.
Nel suo racconto, Tamara ha descritto in dettaglio il clima di terrore che si respirava a Ostia durante l’ascesa degli Spada. Ha raccontato come il garage di via Antonio Forni fosse stato trasformato in una “stanza delle torture” insonorizzata, dove venivano interrogati e picchiati coloro che si opponevano al clan. Ha anche spiegato come gli Spada, dopo aver eliminato o messo fuori gioco i rivali, si siano impadroniti delle attività criminali e degli alloggi popolari, imponendo un regime di paura e omertà.
La testimonianza di Tamara ha permesso di ricostruire episodi di violenza, estorsione, usura e occupazione abusiva di immobili, tutti elementi che hanno contribuito a confermare la natura mafiosa del clan Spada. Le sue dichiarazioni, insieme a quelle di Michael Cardoni, sono state fondamentali per le indagini della Procura e per la condanna definitiva di numerosi esponenti del clan, tra cui Roberto e Ottavio Spada, condannati all’ergastolo.
La decisione di Tamara Ianni di collaborare con la giustizia è maturata in un contesto di crescente pressione e pericolo per la sua vita e quella del compagno. Gli Spada, una volta consolidato il loro potere, hanno iniziato a esercitare una pressione costante su Michael Cardoni e Tamara Ianni, sospettando che potessero essere i responsabili di alcune denunce alle autorità. In particolare, dopo l’arresto di Massimiliano Spada e sua moglie per il furto di energia elettrica nel dicembre 2015, la situazione è precipitata: i Cardoni si sono sentiti “con le spalle al muro” e hanno deciso di collaborare con la giustizia per proteggere la loro incolumità e quella dei loro cari.
Tamara ha raccontato che, dopo una notte in cui una ventina di persone armate, guidate da Massimiliano Spada e Pelè, si erano presentate sotto il loro appartamento minacciando ritorsioni, la coppia ha deciso di rompere il silenzio e raccontare tutto ciò che sapeva agli inquirenti. La loro collaborazione ha permesso di ricostruire la storia criminale del clan Spada e di portare alla luce i metodi violenti e intimidatori utilizzati per imporre il loro dominio sul territorio.
La testimonianza di Tamara Ianni ha avuto un impatto notevole sulle indagini e sulla lotta alla criminalità organizzata a Ostia. Le sue dichiarazioni sono state citate in numerosi processi e hanno contribuito a confermare la natura mafiosa del clan Spada, portando alla condanna di numerosi esponenti del gruppo criminale. La sua storia è diventata un simbolo di coraggio e resistenza contro la criminalità organizzata, dimostrando come la collaborazione di civili possa essere decisiva nello svelare i retroscena di un sistema criminale che per anni ha dominato la vita di un intero quartiere.